Monthly Archives: Agosto 2013

Ferragosto in giallo, brividi contro l’afa in casa Sellerio

Sei grandi nomi del genere noir, per un’antologia di mezza estate. Nel pieno dell’estate italiana, con una virata a Barcellona, che poi tanto diversa dal nostro sud certe volte non sembra, alcune grandi film del giallo hanno immaginato sei racconti brevi ambientati proprio nella calura che avvolge i giorni intorno al 15 agosto . Dietro le storie proprio loro, Andrea Camilleri, Gian Mauro Costa, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Antonio Manzini, Francesco Recami , sei tra i più famosi autori noir attualmente in circolazione. C’è Montalbano alle prese con uno strana morte in spiaggia, avvenuta proprio durante i tradizionali falò di …

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Buon Ferragosto con una frase (sferzante) di Pier Paolo Pasolini

Estate. Ferragosto. Sole, cuore, amore per usare le tre parole del tormentone di Valeria Rossi a inizio millennio. Giorno di riposo e di svago, senza dubbio. Ma anche giorno talmente ovvio che, forse, la cosa più saggia sarebbe non considerarlo. Riflessioni personali, naturalmente. A proposito di Ferragosto e dell’imperativo categorico “divertirsi” che aleggia nell’aria, ebbe a scrivere Pier Paolo Pasolini sul settimanale Il Mondo (articoli che poi confluiranno nel volume postumo Lettere luterane ): L’Italia – e non solo l’Italia del Palazzo e del potere – è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: “contaminazioni” tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di “raptus”: era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti. Comunque lo trascorriate, buon ferragosto! Buon Ferragosto con una frase (sferzante) di Pier Paolo Pasolini

Le letture estive secondo José Saramago

D’estate, si sa, l’imperativo categorico di giornali di ogni tipo e anche dei blog è quello di consigliare dei libri da leggere sotto l’ombrellone : chi va in montagna pare non abbia interesse a leggere… eppure sotto gli alberi si legge molto meglio che sotto un ombrellone con la sabbia che entra dappertutto (poveri eReader!) e schiamazzi di ogni sorta. Ma andiamo avanti. Leggere in estate sembra un obbligo e noi non possiamo che rallegrarcene. Alcuni consigli di letture estive ve li abbiamo forniti anche noi . Quando si parla di letture estive, però, mi tornano sempre alla mente i consigli di José Saramago che, in uno dei suoi Quaderni , scrive : Con i primi calori, si sa già, fatale come il destino, giornali e riviste, e ogni tanto anche qualche rete televisiva di gusti eccentrici, vengono a chiedere all’autore di queste righe che libri consiglierebbe da leggere per l’estate. Poi arriva la stoccatina: Ho sempre evitato di rispondere, perché considero la lettura un’attività sufficientemente importante da dovercisi dedicare nel corso dell’intero anno, questo in corso e tutti quelli avvenire. Quindi la metodologia di scelta delle letture estive (che è sempre meglio di un’arida lista): Un giorno, di fronte all’insistenza di un giornalista ostinato che non mi lasciava fuggire, ho deciso di risolvere la questione una volta per tutte, definendo quella che allora ho chiamato “famiglia dello spirito”. Ecco, dunque, il fulcro del pensiero di Saramago sulle letture estive: Definite la vostra “famiglia dello spirito” letteraria a cui vi sentite più legati. Sarà una buona occupazione per

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Intervista ad Alessia Bottone, amore contemporaneo ai tempi dello stage

Intervista ad Alessia Bottone, autrice di “Amore ai tempi dello stage” . Alessia Bottone è una scoperta degli ultimi mesi, un volto fresco e gentile, venuto fuori da una lunga storia di lunga preparazione universitaria, stage, porte in faccia & affini. Una come tanti insomma, ma soprattutto qualcun che ci assomiglia e che ha deciso di asportare il contenuto amaro della sua esperienza per tirarne fuori un libricino che, nella sua schiettezza, è una piacevole lettura per demistificare alcuni usuali meccanismi e praticare un po’ di sana ironia. Le parole del suo testo non ci erano bastate, eccovi una bella integrazione di domande che ci premeva farle, e alle quali ci ha risposto così: L’idea del libro, quando e come si è accesa la famosa “lampadina di Archimede Pitagorico”, dopo l’ennesimo colloquio? Febbraio 2013. Durante un colloquio per una posizione di centralinista vengo scartata perché sono “troppo per l’azienda”. Due giorni dopo vengo invitata in trasmissione su Rai 2 e conosco il Direttore di Vero Salute che mi invita a scrivere per il mensile. Aggiungici che avevo appena aperto un blog sull’amore precario e da lì si accende la famosa lampadina che mi ha portata alla pubblicazione del libro e a questa favola che spero possa concludersi con un “happy end”. Lo strumento dell’ironia, chiave di volta di una complessa strategia di sopravvivenza pianificata a lungo …

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