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Balcani ruvidi e insanguinati per l’esordio di Alessio Parretti

“Balcani”, un romanzo breve denso come la cortina di fumo della guerra. Alessio Parretti è un giovane operaio fiorentino, classe 1975. Il suo esordio letterario puzza di guerra e affronta, nell’alveo della fiction, alcuni tra gli argomenti più oscenamente taciuti del conflitto che stracciò i Balcani agli inizi degli anni ‘90. Un racconto nato dalla penna di un poeta e diventato romanzo per volere della Web community. E’ una storia che mescola denti rotti ad ali di farfalla, pagine di diario in pasto a roditori affamati e tumori “di servizio”, per proseguire nel sangue della guerra stracciando con quel poco di forza che sopravvive strenuamente all’orrore, brandelli di umanità. I “Balcani” del titolo non sono solo il teatro della vicenda, né il nome della sindrome che mieterà in sospetto di uranio impoverito, alcuni protagonisti delle vicende narrate, sono lo spirito dei fatti che restano incisi nella dura terra inspessita di cadaveri e mine, ma ancora protetta da fitti boschi impenetrabili. Un racconto polifonico, strizzato in meno di cento pagine digitali, che prosegue di lettera in lettera passando costantemente da un campo all’altro. E così che il lettore si insinua poco a poco nelle camerate degli alpini, nelle interminabili battute di perlustrazione in V.M. (veicoli militari) pieni di spifferi dei caporali Parisi, Capasso e D’Amato e anche dello sfortunato Fois, nelle notti tra i panni gelidi della solitudine, ma è solo un soffio prima di affacciarsi su qualche scorcio dell’esistenza della resistenza bosniaca, raccontata attraverso la voce scritta in cirillico di Amir Osmanović. Un tessuto di incubi e di spari costruito non molto lontano da Sarajevo, da un ex-studente …

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Lui è Tornato di Timur Vermes è il titolo più venduto al Salone del Libro

Il romanzo sul ritorno -tragicomico- di Hitler è il bestseller assoluto in Germania da molti mesi; da poco pubblicato in Italia, è il libro più acquistato al Salone Internazionale del Libro. Il titolo originale del romanzo di Timur Vermes è Er ist wieder, ne avevamo già parlato in questo articolo , perchè in Germania -dove è uscito lo scorso settembre- è un vero caso editoriale; la vicenda di Hitler che ritorna nell’era contemporanea e trova la popolarità in televisione grazie ai suoi deliri (lo scambiano per un attore), ha portato le vendite a raggiungere le 600 mila copie (anche se qualcuno sostiene che la quota sia salita al milione). Uscito in Italia per Bompiani il 15 maggio 2013 (448 pagine, 18,50 euro), ha subito trovato un posto di rilevo anche al Salone Internazionale del Libro , dove ha talmente venduto il primo giorno, che è stata ordinata subito una ristampa di 10 mila copie. In un’intervista al Venerdì di Repubblica, Vermes (classe 1967) racconta che l’idea del libro gli è venuta in vacanza, spulciando in un negozietto di libri usati dove ha scoperto un libro dal titolo Hitler’s Second Book; da lì, l’idea di scrivere una storia in prima persona, che descrivesse la personalità e le sfumature psicologiche dell’uomo Adolf. Perno della vicenda è il fenomeno seduttivo , di un personaggio che nessuno crede reale; nessuno lo prende sul serio e questo è il passeartout per i salotti buoni. In questa pagina potete vedere il book-trailer italiano del libro, dove il personaggio si identifica nel -vanesio- dettaglio dei baffi; il terribile indizio da non sottovalutare. Lui è Tornato di Timur Vermes è il titolo più venduto al Salone del Libro

"I pensieri notturni della mente" di Luciano Peccarisi

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulla Mente” di Luciano Peccarisi: “I pensieri notturni della mente”.

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Salone del Libro, come cambiano scelta del libro e lettura nel digitale

Sei un lettore cartaceo o digitale? Durante il Salone del Libro di Torino siamo andati al convegno sulle evoluzioni degli stili di lettura, per capire quali sono le tendenze della lettura nell’era contemporanea. Arrivo trafelata nella Sala Rossa del Salone del Libro al Lingotto Fiere di Torino, è metà mattina di sabato ma qui già siamo in pienissima attività; ad attrarmi è il convegno Da un libro all’altro – Come cambiano scelta del libro e lettura nel digitale . Io, lettrice soprattutto cartacea, ultimamente grazie al mio smartphone ho scoperto il piacere furtivo dello sfoglio digitale, è successo -succede- quando non sono stata previdente e mi sono trovata insidiata dalla noia in una coda o in un lungo viaggio in metropolitana fuori programma. E infatti sullo schermo della sala campeggia una foto del metrò milanese, rispecchia quello che tutti siamo ormai abituati a vedere: a fianco a chi gioca a Ruzzle, ci sono quelli che leggono la rivista, il libro e il supporto digitale. Quest’ultimo, ve ne ho parlato a proposito del mio incontro con il Kobo è l’accessorio tipico del lettore accanito. Quello che macina sui 4 libri a settimana, una rarità direbbero le statistiche italiane, eppure in giro ne vedi parecchi. Le tendenze però parlano chiaro: il lettore è sempre più ibrido , cioè volentieri accompagna l’integrazione digitale all’esperienza della lettura su carta. Perchè i benefit abbondano da ambedue le parti e i puristi -da come la vedo io- non hanno che da perderci; leggere su carta ti permette di condividere il libro, attraverso la lettura ad alta voce, lo scambio/prestito e il piacere tattile e olfattivo che ti deriva dal tenere fra le mani un volume. L’e-…

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