Tutti i nomi del Premio Strega 2011

Anche quest’anno ci siamo: purtroppo o per fortuna la macchina del Premio Strega si è rimessa in moto, ed è la sessantacinquesima volta. Dopo la solita infinità di gossip, notizie, voci di corridoio e chiacchiere fini a se stesse, finalmente il primo velo è stato tolto ed è stata rivelata la prima lista dei libri in gara, tra cui il comitato direttivo sceglierà, venerdì prossimo, i dodici che continueranno l’avventura. La lista, composta da 19 titoli, ognuno dei quali gode del sostegno di due giurati, offre già alcuni interessanti spunti a chi ama dilettarsi del gioco delle assenze e delle presenze e che scoprirà subito che mancano alcuni grandi nomi dell’editoria italiana, come Minimum Fax e Rizzoli, ma, al contrario, è nutrita la presenza di libri pubblicati da piccole e medie realtà editoriali come Il Foglio, Playground, Socrates, o Transeuropa, Elliot e Cooper. Dopo il continua trovate la lista completa. Voi su chi puntate? L’energia del vuoto di Bruno Arpaia (Guanda) Malabar di Gino Battaglia (Guida) Nina dei lupi di Alessandro Bertante (Marsilio) La scoperta del mondo di Luciana Castellina (nottetempo) Ternitti di Mario Desiati (Mondadori) Settanta acrilico trenta lana di Viola Di Grado (e/o) Mia madre è un fiume di Donatella Di Pietrantonio (Elliot) Nel mare ci sono

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L’anello dei ghiacci, di Michael Ridpath

Le fonti che hanno influenzato Tolkien per la stesura del suo capolavoro, Il Signore degli anelli , si sa, sono state molte. Tanto per citarne qualcuna: religione, filologia, fiabe e saghe del nord Europa, in particolare La saga di Volsung, e poi Wagner, Beowulf e i fratelli Grimm, e così via. Supponiamo, però, che la vera fonte d’ispirazione per Tolkien non fosse tra queste, ma fosse un’antica saga islandese: la saga di Gaukur. È da qui che parte L’anello dei ghiacci , di Michael Ridpath, appena uscito per Garzanti. La saga narra di due fratelli, Isildur e Gaukur, che rimangono orfani di un padre che parte per la Norvegia per andare a trovare uno zio. Il padre, invece, rimarrà fuori casa per anni; partecipa alle spedizioni vichinghe; muore in uno scontro con il figlio di Gandalf. Secondo le usanze, Isildur si reca dallo zio e quindi da Gandalf per pretendere un risarcimento e qui scopre che in realtà il padre è andato fuori di senno a causa di un anello maledetto, l’anello di Andvari, latore di malvagità che travolgerà anche Isildur e poi Gaukur, ma con esiti diversi. Torniamo a oggi, e supponiamo che La saga di Gaukur sia andata a finire, anche in maniera piuttosto subdola, nelle mani di…

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L’anello dei ghiacci, di Michael Ridpath

Jacovitti. Autobiografia mai scritta

Ho iniziato ad amare Jacovitti alle scuole elementari quando il Diario Vitt , con le storie di Cocco Bill e Cipzag che mi risultavano molto più interessanti di quelle raccontate dal maestro. Ricordo, soprattutto, che avevo un debole per i salamini con le gambe (già da allora la passione per i libri e quella per la cucina era viva in me) e per quelle api cicciotte che facevano fatica a stare in aria per via delle alucce. Le cercavo nelle tavole di Jacovitti e non era facile considerato che ogni pagina era piena di storie e microstorie che necessitavano di molto tempo per essere vagliate tutte con attenzione. È stato con vero piacere (e anche con una po’ di nostalgia) che ho letto e ammirato il libro Jacovitti. Autobiografia mai scritta a cura di Antonio Cadoni in libreria per i tipi …

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Jacovitti. Autobiografia mai scritta

Jacovitti. Autobiografia mai scritta

Ho iniziato ad amare Jacovitti alle scuole elementari quando il Diario Vitt , con le storie di Cocco Bill e Cipzag che mi risultavano molto più interessanti di quelle raccontate dal maestro. Ricordo, soprattutto, che avevo un debole per i salamini con le gambe (già da allora la passione per i libri e quella per la cucina era viva in me) e per quelle api cicciotte che facevano fatica a stare in aria per via delle alucce. Le cercavo nelle tavole di Jacovitti…

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