Buffa a chi?, di Elisa Cesari

Dedicato a tutte quelle bambine che con i loro broncetti riescono già a tirare fuori la loro personalità, anche se tutti non fanno che dire loro ‘ma come sei carina, ma come sei buffa’. Ma “Buffa a chi?” si chiede la piccola protagonista della storia di Elisa Cesari, quando subisce l’invasione degli amici dei suoi genitori. Sì perchè gli adulti che considerano ’strani’ i bambini – come se non fossero persone come loro, pur con le proprie ‘diversità’ – sono davvero insopportabili, pensa la protagonista. Ma non si rendono conto che sono loro, gli strani? Loro che si sentono tanto superiori sono perchè sono alti mezzo metro (scarso) più di lei? E così, se solo ti metti sotto il tavolo per guardarli meglio, ti accorgerai che “c’è chi ha due calzini diversi, chi una collzione di cicche sulle suole e…cos’è questa puzza di formaggio? Ehi, qualcuno si è addirittura tolto le scarpe!”. Jimmy, un amico che va in palestra con la mamma, spiega la sua dieta: “Non posso mangiare la pasta, il riso, la carne, il pesce, le uova, le uova di pesce, la carne di uova di pesce, la pasta di carne di uova di pesce…” Mentre i gemelli Ted e Tod…”sono diversi in tutto. Persino i loro capelli hanno deciso di crescere in posti diversi!”. E vogliamo parlare del papà, che mangia solo cose rosse, senza accorgersene? “Pasta al pomodoro, carne rossa, mele rosse…ma chissà perchè tuto rigorosamente accompagnato da vino bianco! ps: forse è meglio che qualcuno tenga d’occhio il pesce rosso!”. L’importante, però, è riuscire a stare bene tutti insieme, ognuno con le proprie differenze! E. Cesari Buffa a chi? Ed. Il Ciliegio, 10 euro Buffa a chi?, di Elisa Cesari

Libri per Natale per chi ama i gatti: i romanzi

Certo, c’è l’immancabile ‘Io e Dewey’, corrispettivo di ‘Io e Marley’, ma non solo. Sono tanti i romanzi da leggere e da regalare, questo Natale, se amate particolarmente i gatti. Le copertine di quelli che ho selezionato per voi li trovate in photogallery, e io ve ne suggerisco almeno tre che, personalmente, mi ispirano molto. Il primo, che regalerò, è Più conosco gli uomini, più amo il mio gatto. Ma c’è anche un punto di vista maschile, da parte di un personaggio amante dei felini, e totalmente imbranato, in ‘L’uomo

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Più libri, più liberi, stand da visitare: Edizioni Quodlibet

Allo stand L14 trovate Quodlibet e lì potrete dare libero sfogo alla vostra voracità libraria. La casa editrice marchigiana ha infatti un catalogo ricco e vario con circa 400 titoli; si occupa di buona parte dello scibile umano: dalla filosofia, all’arte, alla critica letteraria, senza dimenticare la psicologia e la psichiatria, la religione e la teologia. Negli ultimi tempi ha visto la luce una nuova collana, Compagnia extra , definita dagli editori “ una “banda di pensiero” più che una mera collana di narrativa .” Uno dei libri di questa collana è Il viaggio di G. Mastorna , la sceneggiatura del fantomatico film che Fellini non riuscì mai a girare, con contenuti extra, tra cui una lunga lettera inedita scritta da Fellini a Dino De Laurentiis. Continuando a sfogliare il catalogo, saltano fuori Gianni Celati con I costumi degli italian i 1 e 2 e Ugo Cornia con un libro di “sragionamento” sul tempo che stiamo vivendo e accanto a loro dei grandi del passato come Puskin e Kafka. Lascio a voi il piacere di scoprire gli altri titoli e magari di chiacchierare con gli editori sulle novità e sul progetto editoriale, il bello della fiera è proprio questo! Più

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Chi è senza peccato non ha un c. da raccontare, di Chinaski

Chinaski ci piace perchè ricorda Bukowski. E non solo nel nome, ma anche nel suo essere cultore dell’alco e delle nude verità dell’esistenza. Come il vecchio Buk, anche lui è una pellaccia dal cuore tenero, e ti butta in faccia punte di lirismo quando non te le aspetti. E così “il mondo si nasconde/dietro spigoli di luce/ in attesa che un Dio si decida a scendere” e “che brutta cosa le nuvole/piano/piano/girano il mondo senza intervenire/senza mai appoggiarsi”, mentre “cenere tabacco e clementine/è l’odore dei giorni/che confonde/il profumo della vita”. A volte è puro Bukowski, perchè “di notte le sirene di polizia/e autoambulanze squarciano i sogni…Allora mi alzo vado in bagno e osservo/la trasformazione della birra (…)” e “c’è chi beve e si vanta/della propria ubriachezza. C’è chi si ubriaca e si vergogna/dei propri sentimenti. C’è chi osserva tutto questo/e lo sopporta solo bevendo”. Tanto “c’è sempre chi ha qualcosa da dire/pochi hanno da dire qualcosa” e “quando incontri qualcuno che ti/sembra non sappia quello che dica /in

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Chi è senza peccato non ha un c. da raccontare, di Chinaski