I sette fuochi del tempio, di Daniel Levin

I sette fuochi del tempio , di Daniel Levin, appena uscito per Nord, è un ottimo esempio di come l’eurdizione possa accordarsi pienamente con la letteratura di genere, nel caso specifico si tratta di un thriller avvincente e pieno di azione. A essere precisi, si tratta di un thriller storico-archeologico con un forte interesse per la religione – direi fondante. Jonathan Marcus è un avvocato americano che ha trascorsco un lungo periodo di studi all’American Accademy di Roma. Ha concluso una tesi su una figura spesso dibattuta: lo storico latino Flavio Giuseppe. La tesi di Jonathan è molto interessante anche sotto il profilo storico, secondo la quale Flavio Giuseppe non fosse affatto un traditore degli ebrei che, per salvare la propria pelle, si vendette al nemico, Tito, l’imperatore dei romani che avevano distrutto Gerusalemme, a tal punto da diventare una sorta di storico di corte. La verità, stando sempre alla tesi di Jonathan, sta probabilmente all’opposto: potrebbe darsi che Flavio Giuseppe, stando vicino all’imperatore, fosse vicino agli ebrei molto più di quanto si sia pensato finora. Tutto lasciarebbe pensare, insomma, che Flavio Giuseppe fosse una specie di spia. E, sia detto tra parentesi, risulta che non fosse nemmeno il primo. Tesi estremamente interessante. Peccato che Jonathan non è mai riuscito a trovare le prove. Il suo periodo di studi si interrompe bruscamente quando, in compagnia di tre suoi colleghi e …

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Segnalibri, che passione! Una gallery

Avete un segnalibro preferito che vi accompagna nelle vostre letture e, fedele, tiene il segno delle pagine? Io non ne ho e qualunque “cosa” mi è utile come segnalibro: dai risvolti di copertina, a un pezzo di carta (anche igienica se la lettura inizia in bagno…), a una graffetta. Qualche volta pure la carta di credito (salvo poi impazzire perché non la trovavo più!). Ci sono invece persone che hanno i loro segnalibri dai quali non si staccano mai: una mia amica se li faceva all’uncinetto e poi li inamidava così erano sempre perfetti. Anche qui, su Booksblog, abbiamo parlato di come fare in casa dei segnalibri e poi decorarli . Anche i designer si sbizzarriscono a creare dei segnalibri alternativi, come quelli che vi mostriamo nella gallery: alcuni sono veramente simpatici! Foto | izismile – uphaa Segnalibri, che passione! Una gallery

I soliti noti: i nuovi best seller di autori di successo

Allora, curiosiamo un po’ fra gli scaffali alla ricerca di libri da leggere. Qua ve ne consiglio qualcuno per ‘andare sul sicuro’, ovvero titoli di autori di libri di successo (ma di qualità, a mio dire) che hanno ‘prodotto’ nuove creature da sottoporre alla nostra attenzione. Parto da un mio mito personale, Joseph O’ Connor (fratello della mia adorata Sinead) che ho amato soprattutto per Il rappresentante, e che ci propone “Una canzone che ti strappa il cuore”, storia di una attrice decaduta che ricorda adolescenza e ribellioni nella Dublino del suo passato. Esce poi per Longanesi “L’uomo caduto dal tetto del mondo” di Ian Pears. Si tratta dell’autore del bellissimo “La quarta verità”, storia di quattro punti di vista su un delitto avvenuto nella Oxford del ‘600. Qui invece siamo nella Londra di inizio ‘900, e si parla della misteriosa caduta da una finestra di un industriale inglese con una vita piena di beghe da nascondere. Torna poi la brava Claudia De Lillo con “Nonsolodue” dopo il suo “Nonsolomamma”, entrambi editi da Tea. La famiglia dei suoi ‘nanetti’ sta per arricchirsi di una new entry, e questo non farà che aumentare il tasso di stress della sua vita ‘tarata’ dal marito part time. Dopo il best seller La lettrice…

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Magic Blackberry. Come rovinare la propria carriera premendo il tasto “send”

A tutti noi sarà capitato almeno una volta di inviare una email o un sms e di rendersi conto (solo dopo aver cliccato su invia, ovviamente!) che erano stati usati toni troppo forti o anche di aver sbagliato destinatario. La mia gaffe più memorabile in questo campo è quando ho inviato un sms con scritto “Buongiorno, amore!” non al mio amore, come sarebbe dovuto essere, ma ad una mia amica. Monaca di clausura. E sfortuna ha voluto che in quel momento il cellulare lo stesse usando la Madre Priora e quindi vi lascio immaginare la serie di spiegazioni che ho dovuto dare. In casi come questo un assistente come quello narrato da David Thompson nel suo Magic Blacberry . Come rovinare la propria carriera premendo il tasto “send” sarebbe proprio utile. Thompson – fondatore di Beyond the Dots , società di consulenza per organizzazioni che vogliono fare emergere il meglio da chi lavora per loro – racconta di Jack Logan, capo delle attività operative di Vola , compagnia di voli low cost. Anzi, racconta dell’idea di Logan di dotare tutti coloro che lavoravano per Vola di un BlackBerry (ma potrebbe essere un qualsiasi altro dispositivo simile che fa tanto status symbol ), fedele al suo motto “ Dalla connessione cresce l’impegno ”. Ma proprio a lui viene rubato il BlackBerry e, in sostituzione, gli viene dato un modello vecchio che però, ha una specialità (sconosciuta a tutti): è uno smartphone nel vero senso della parola, perché parla e dice al suo proprietario le cose che non vanno, soprattutto sottolinea i vari errori che il suo padrone commette nello scrivere sms ed email. Ecco, finito. Senza pensarci più di un secondo, per non parlare di un controllo ortografico, Jack toccò lo schermo del suo BlackBerry con il pollice destro per far apparire il menu e selezionò “Invia” al secondo tocco. Tirò un grande sospiro. Click. Fatto. Andato. L’email era piena di errori di ortografia. Ma non era l’aspetto peggiore, affatto. La sconnessa, emotiva email era brusca…

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