Facce da leggere. Ritratti di scrittori

Facce da leggere. 282 ritratti di scrittori raccoglie le foto di Marina Alessi scattate agli scrittori nel corso della rassegna dal nome omonimo del Festivaletteratura di Mantova . Una serie di foto uniche, perché scattate con una “Polaroid Giant Camera, una delle cinque macchine al mondo in grado di sfornare stampe 50 x 60 a sviluppo istantaneo” pesante un quintale e lunga due metri e mezzo e perché la Polaroid ha cessato la produzione delle pellicole. Come dice Luca Dini, direttore di Vanity Fair, nella prefazione, nel volume troviamo

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– "Schiavi della probabilità" di Alberto Viotto

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulle Scienze” di Alberto Viotto: “Schiavi della probabilità”.

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– "Schiavi della probabilità" di Alberto Viotto

Qualche ragionamento sui Barbari, ovvero sui soliti problemi dell’Italia contemporanea

Arrivano i barbari, anzi sono già arrivati da qualche anno e noi non ce ne siamo accorti, anzi siamo noi i barbari , noi che, grazie ai mutamenti tecnologici che ci sommergono continuamente, abbiamo cambiato il nostro modo di porci verso il mondo, sostituendo alla profondità – idolo scomparso dei vecchi intellettuali – la superficialità, nostra nuova dea e nuova sede del senso delle cose . Così si potrebbe riassumere, se volessimo usare veramente poche parole, il Baricco-pensiero sui cambiamenti che, negli ultimi anni, stanno riplasmando i nostri quotidiani atti culturali. Fin qui niente di nuovo, tutto già letto nei plurimi interventi sull’annosa questione che Baricco ha pubblicato negli ultimi anni sul quotidiano romano e ristampato i molteplici versioni libresche. Ma leggendo il carteggio tra Baricco e Scalfari pubblicato ieri sulle pagine virtuali de La Repubblica , in realtà qualcosa di nuovo sembra emergere, una sorta di reciproco riconoscimento tra i due intellettuali che, pur provenendo da generazioni diverse, per la prima volta, si accordano vicendevolmente il diritto di dirsi …

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Qualche ragionamento sui Barbari, ovvero sui soliti problemi dell’Italia contemporanea

Una nuova collana e un cambio di formato: le novità della casa editrice Iperborea

Restyling di collane e di aspetto per la casa editrice Iperborea. Nata più di 20 anni fa, l’ Iperborea ha saputo crearsi uno zoccolo durissimo di lettori, fondando la propria fortuna sulla letteratura scandinava. Un libro per tutti? Il bell’”Anno della lepre” di Arto Paasilinna, forse lo scrittore di maggior successo scoperto negli ultimi anni da Emilia Lodigiani. Una delle caratteristiche della casa editrice è che non ha mai pubblicato gialli. Una scelta “culturale”, si potrebbe dire, dato l’enorme successo del genere tra il grande pubblico. E dev’essere stata anche una scelta sofferta, a giudicare dalla fortuna che ha accompagnato (e accompagna tuttora) i giallisti scandinavi. Ebbene, le cose stanno cambiando. Anche se con un po’ di ritardo, anche la casa editrice Iperborea sta aprendo una collana dedicata a investigatori e morti ammazzati. Il nome? “Ombre”, e verrà avviata tra un mese con tre titoli. Ecco qui a fianco, nel frattempo, una delle tre copertine. Chissà se riuscirà a lanciare (o rilanciare) qualche autore svedese; speriamo solo che non perda la sua identità. Ma questo non è l’unico cambiamento in vista. In un momento in cui alcune case editrici stanno rivedendo le proprie impostazioni grafiche (Einaudi Stile Libero cambierà presto formato, senza perdere la costa gialla), anche l’Iperborea ha deciso di mettere mano alle font e alla grandezza delle pagine. E mai come con questa casa editrice, la scelta parrebbe azzeccata. Il formato Iperborea era tanto bello quanto poco pratico. Avete presente quei libri molto stretti e alti con una bella copertina rigata? Quelli sono (erano) i libri Iperborea. Il risultato di questa impostazione grafica? Per via delle dimensioni, un libro che si legge in due ore diventava un faticosissimo “Signore degli…

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