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Una lirica e alcuni suggerimenti per la Giornata Mondiale della Poesia

Nella giornata mondiale della poesia 2012 , ci è venuta in mente una “lirica antica”, un insieme di versi che sembra venir fuori da uno dei quaderni della scuola elementare, di quelli nei quali, in maniera più o meno diligente, si attaccavano con la colla stick i testi ricevuti dalla maestra d’italiano. Pezzi di carta che saltano ancora fuori, quando si mette mano ai ricordi. Souvenir di un tempo che fu, di un epoca di ricreazioni e di lavoretti nella quale Giovanni Pascoli regnava sovrano ed i libri erano un po’ più pesanti. Il libro Sopra il leggìo di quercia è nell’altana, aperto, il libro. Quella quercia ancora esercitata dalla tramontana viveva nella sua selva sonora; e quel libro era antico. Eccolo: aperto, sembra che ascolti il tarlo che lavora. E sembra ch’uno (donde mai? non, certo, dal tremulo uscio, cui tentenna il vento delle montagne e il vento del deserto, sorti d’un

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La XXIII fiera del libro antico

In tempi di ebook ed affini, c’è ancora posto per gli appassionati del caro “oggetto-libro”. Rotta a Milano per fans dei volumi antichi che potranno approfittare della XXIII edizione della tregiorni ospitata presso il Palazzo della Permanente . Dal 16 al 18 marzo, un intero fine settimana da dedicare al fascino dei vecchi tomi, presentati su due piani da quasi cinquanta espositori specializzati nel settore, che metteranno in mostra il meglio dei loro “prodotti” per accaniti amanti della lettura. Atlanti e scritti scientifici, come il “Discorso di Gioseppe Rosaccio nel quale si tratta della nobiltà et eccellenza della Terra rispetto à Cieli et altri Elementi”, codici, testi legislativi, vite di santi e di beati, manoscritti su pergamena, cataloghi come il primo illustrato mai stampato per un museo, datato 1601; le stampe giapponesi di fiori e uccelli di Keinen ; “La lune en rodage I” , il volume d’esordio della trilogia ideata da Carl Laszlo, per riunire il meglio delle avanguardie artistiche e la loro evoluzione europea tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60, con opere di artisti del calibro di Pollock, Fontana, Crippa, Sonderborg, Arman, Castellani, Manzoni, Munari, Man Ray e Giò Pomodoro; le vedute del Duomo di Milano e dell’Arco della Pace in acquatinta . Ma anche chicche letterarie come il taccuino personale di Gabriele D’Annunzio , “un’illustre esemplare” della prima edizione dei Promessi Sposi e il “Comento (illustrato) di Christophoro Landino sopra la Comedia di Danthe Alighieri poeta fiorentino”, del 1481. C’è di che restare inchiodati per

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Ho lasciato un Idiota e ho trovato un Piccolo Principe, ovvero cronaca di un bookcrossing all’italiana

Ieri pomeriggio, mentre il sole riconquistava il suo spazio nel cielo di Milano, nella bellissima scenografia offerta dai chiostri di san Barnaba andava in scena un evento culturale organizzato dalla Fnac e intitolato «Ho lasciato un Idiota e ho trovato un Piccolo Principe». Ma quello che nelle intenzioni degli organizzatori doveva essere un civile spazio di condivisione libera di libri e suggestioni di lettura – almeno così lo avevo ingenuamente interpretato io – si è trasformato nella consueta battaglia, gomito a gomito, quasi senza esclusione di colpi che puntualmente si scatena qui da noi quando qualcosa viene offerto gratuitamente. Gente in affanno che si accalca agli scaffali, mani leste a sottrarre qualsiasi edizione decente venga appoggiata negli spazi espositivi, trambusto, pile di libri nelle mani di alcuni, rabbia e delusione nella mente degli altri: questa potrebbe essere una descrizione sommaria di ciò che è successo ieri all’Umanitaria. Ci sono forse due modi per interpretare tutto questo. Il primo è quello di concentrarsi sulla metà vuota del bicchiere, ovvero su quanto poco sia servita la letteratura nell’operazione di nobilitazione dell’animo di quei lettori talmente accaniti e agguerriti da lanciarsi sugli scaffali come sciacalli, agognando il ritrovamento di un libro non tanto per guadagnare preziose ore di lettura, quanto per sgraffignare qualcosa di gratuito. Il secondo modo di vedere la cosa è quello di cercare di concentrarsi sul bicchiere mezzo pieno, vale a dire sul fatto che, nella desolazione culturale del nostro paese, un evento culturale come quello che si è svolto ieri sia riuscito ad attirare centinaia di persone, ovvero su come probabilmente la battaglia morale e culturale in questo …

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Domani è la Giornata Mondiale del libro: voi come festeggerete?

Il 23 aprile del 1616, a molti chilometri di distanza l’uno dall’altro, William Shakesepare e Miguel de Cervantes, ignari l’uno dell’esistenza dell’altro quanto di aver cambiato per sempre la storia della letteratura mondiale, si spegnevano, privando il mondo, in poche ore, di due dei maestri più geniali e decisivi dell’arte di raccontare i destini umani. Per questo l’UNESCO ha deciso, a partire dal 1996, di scegliere questa tragica data per celebrare la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, che giornata che si festeggerà domani con centinaia di eventi, dibattiti e convegni in tutto i mondo. Eppure il modo migliore per festeggiare il Libro rimane sempre lo stesso, vale a dire leggere, e quindi perché non sfruttare la concomitanza della festa con il sabato di Pasqua e dedicare una giornata al relax e alla lettura? Io lo farò senza dubbio, magari leggendomi Il terzo Reich di Roberto Bolano, pubblicato un paio di mesi fa da Adelphi e che da troppo tempo langue immobile sul mio comodino, e voi? Che farete? Che libro

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