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Marcos y Vintage, i leggendari esordi della Marcos y Marcos in vendita su internet

Forse non tutti sanno che prima di essere una delle case editrici più quotate del panorama editoriale italiano indipendente, la milanese Marcos y Marcos era praticamente una scommessa, un sogno racchiuso in una mansarda in zona Porta Venezia da dove si dice che uscissero libretti assemblati a mano e numerati. Si dice, e per qualcuno è quasi diventata una leggenda questa storia di esordi autoprodotti, di libri inventati, di mansarde odorose di colla e carta pregiata. Ebbene, oggi questa leggenda ha un motivo in più per essere creduta vera e vidimata come Storia. Sì, perché quei leggendari libretti sono di nuovo disponibili per i collezionisti e i bibliofili – o semplicemente per gli aficionados di questa piccola grande realtà dell’editoria indipendente. Tra queste undici perle, risalenti agli anni ‘80 e acquistabili via internet direttamente dal sito della casa editrice , ci sono i Frammenti sulla poesia di Novalis , Il mio Puškin di Marina Cvetaeva , la Novella del buon vecchio di Italo Svevo o ancora La società come milizia di Ludovico Geymonat e Il diluvio di Leonardo da Vinci . Via | Marcos y Marcos Marcos y Vintage, i leggendari esordi della Marcos y Marcos in vendita su internet

Un’attesa al confine del mondo: Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Dino Buzzati era lì sulla muraglia del suo Deserto dei Tartari , in perenne attesa di un’invasione che ha il sapore del mito e solo l’alone di un ricordo ancora da vivere: Vennero allora improvvisamente alla mente di Drogo pensieri di un mondo desiderabile e lontano, un palazzo per esempio sulla riva di un mare, in una molle notte d’estate, graziose creature sedute vicino, ascoltare musiche, immagini di felicità che la giovinezza permetteva di meditare impunemente, e intanto l’orlo estremo del mare a levante farsi nitido e nero, cominciando quel cielo a impallidire per l’alba sopravveniente. E poter …

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Al via ieri negli States la Banned Books Week, ma sono ancora molti i libri proibiti in U.S.A.

Purtroppo una delle cose che sembra non passare mai di moda nella storia è la redazione di liste nere di libri da condannare, libri da bruciare, da nascondere, libri ritenuti nocivi per i lettori, libri pericolosi da censurare a tutti i costi. Dopo l’abdicazione del Vaticano a ruolo di nazione principe della censura – avvenuta, ci tengo a precisarlo, nel 1966 con l’abolizione dell’Indice dei libri proibiti ad opera di Paolo VI – a prendere il suo posto ci han pensato gli Stati Uniti d’America, che da allora, nonostante i tentativi di rubare loro la scena non siano mai mancati, sono sempre riusciti a detenere il triste primato grazie alla loro lista dei libri proibiti. E’ per questo che negli Stati Uniti, a partire dal 1982, si organizza una volta all’anno la settimana del Libro …

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Bill Clinton: in un libro la ricetta per uscire dalla recessione

William Jefferson Clinton, detto Bill, è stato presidente degli Stati Uniti d’America per otto anni, due intere legislature, tra il 1993 e il 2001. Un periodo che coincise esattamente con l’ultimo periodo di crescita economica degli States, una crescita dovuta essenzialmente all’esplosione della cosiddetta new economy, trascinata dallo sbarco nel mercato delle nuove tecnologie informatiche. Ora Bill Clinton, a dieci anni dalla fine di quella sua esperienza politica, in piena recessione economica mondiale ha deciso di far sentire la propria voce attraverso un libro. Il volume, che si intitolerà Back to Work e che sarà pubblicato nel mese di novembre, contiene la ricetta segreta di Bill Clinton per far fronte a questa tempesta economica senza paragoni nella storia . Le prime indiscrezioni che sono trapelate danno per certa la presenza di due fondamentali ingredienti nella magica ricetta di Bill: «increasing bank lending and corporate investment», vale a dire aumentare l’attività creditizia delle banche, quindi il debito delle famiglie, e far crescere gli investimenti delle aziende. Ricetta rivoluzionaria? Non me ne intendo molto di economia, ma non direi. In ogni caso, ammesso e non concesso che qualche editore italiano voglia tradurlo, non sembrano esserci le condizioni per preoccuparsi: il libro uscirà in America a novembre, vale a dire che in Italia non potrà arrivare prima della metà del 2012. A quel punto l’economia come la intende Clinton potrebbe già essere un amaro ricordo. Via | Galleycat Foto | Flickr Bill Clinton: in un

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