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"Il Mondo alla fine del Mondo" di Luis Sepùlveda

Quella notte, ancorati all’ingresso dello Stretto Baker, non riuscii ad addormentarmi. Mi tornavano alla memoria tutte le storie di mare che ho letto nella mia vita, e si confondevano con il racconto del capitano Nilssen. Ben imbacuccato salii in coperta. Il capriccioso inverno australe mi offriva una notte incomparabile. Le migliaia di stelle sembravano a portata di mano, e la vista della Croce del Sud, che indicava i confini polari, mi colmò di emozione, di una forza e di una sicurezza sconosciute. Finalmente anch’io sentivo di appartenere a qualche luogo. Finalmente sentivo quel richiamo, più potente dell’invito della tribù, che uno ascolta o crede di ascoltare, o s’inventa come palliativo alla solitudine. Là, in quel mare sereno ma mai calmo, su quella bestia silenziosa che tendeva i muscoli preparandosi all’abbraccio polare, sotto le migliaia di stelle che testimoniavano la fragile ed effimera esistenza umana, seppi finalmente che appartenevo a quei luoghi, e che se anche fossi mancato, avrei portato con me per sempre quella pace terribile e violenta, precorritrice di tutti i miracoli e di tutte le catastrofi. Quella notte, seduto sul ponte del Finisterre, piansi senza rendermene conto. E non per quanto era accaduto alle balene. Piansi perché ero di nuovo a casa. E’ una storia di corsi e ricorsi quella scelta da Sepùlveda , di mitici vascelli e di balene nascoste nelle insenature segrete del fondo del mondo. E’ una vicenda di lotte ecologiste sulla scia di Greenpeace , tra Amburgo e il Cile, inseguendo la Nishin Maru, una baleniera giapponese dallo sporco passato e un capitano dagli scrupoli inesistenti. Una ragazza volenterosa

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"Il Mondo alla fine del Mondo" di Luis Sepùlveda

Librerie dalle forme particolari

La notizia che Ikea sta lavorando al restyling di Billy , la libreria in vendita dal 1978, ha fatto il giro della rete. L’idea di Ikea è quella di trasformare Billy in una libreria in cui trovino posto più soprammobili e libri da collezione che libri da lettura veri e propri. Il perché? Secondo l’azienda svedese, infatti, in futuro i libri da leggere saranno sempre più disponibili sugli eReader e, quindi, lo spazio che prima era destinato ai libri cartacei si potrà utilizzare per altro (a tal proposito rimando al racconto Il deposito di Alessandro Zaccuri edito – in eBook ! – da 40k). Le librerie di design , comunque, non sono una novità e più volte ne abbiamo parlato qui su Booksblog. Alcune sono veramente belle e utili, altre solo belle, altre solo utili. Io sono per le librerie dalla linea semplice che, mano a mano, vengono abbellite dai libri che ospitano. Le forme arzigogolate le lascio volentieri in esposizione. Quali sono i vostri gusti in materia di librerie? Foto | izismile Librerie dalle forme particolari

Il peso della farfalla di Erri De Luca

Il re dei camosci: buffo che a valle chiamassero così lui, il cacciatore. Se lo lasciava dire, ma di sé preferiva il titolo di ladro di bestiame. Rubava al padrone di tutto, che si lasciava togliere, ma teneva il conto. Ogni giorno era buono per pagare il saldo tutto insieme, pure quel giorno tiepido e veloce di novembre. Aveva vissuto a spese del padrone. Aveva scroccato la pietanza là dov’era apparecchiata, sopra gli strapiombi, nella neve in cui sprofondare …

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Il peso della farfalla di Erri De Luca

Narrative Science, il generatore di cronache può insidiare la letteratura?

Qualche giorno fa, il New York Times ha pubblicato una notizia che forse non stupisce, ma che sicuramente preoccupa tutti coloro che vivono di scrittura. Si tratta di un generatore automatico di articoli , un concetto che conosciamo tutti da molti anni e che esiste in migliaia versioni, è vero, ma che per la prima volta è talmente perfezionato da poter essere versatile e assolutamente realistico. Avete presente, molto probabilmente, quei geniali programmini automatici per generare poesie di Sandro Bondi o recensioni di Enrico Ghezzi o addirittura manovre finanziarie. Ecco, a quanto pare il programma messo a punto dalla società americana Narrative Science può essere paragonata a questi giochetti come Leonardo da Vinci a un bambino che tira su un castello di sabbia. “Winsconsin appears to be in the driver’s seat en route to a win, as it leads 51-10 after the third quarter. Questo è l’incipit di uno degli articoli generati da questa pazzesco programma, un pezzo “concepito” e pubblicato pochi secondi dopo la fine del terzo quarto di

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