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Richard Matheson, tra i più grandi scrittori del secolo, è morto

Questo giorno quando ha avuto luce la mamma mi ha chiamato un obbrobrio. Sei un obbrobrio, ha detto. Ho visto la rabbia che stava dentro i suoi occhi. Sapere cos’è un obbrobrio, chissà. Inizia così Nato d’uomo e di donna , il primo racconto di Richard Matheson pubblicato nel 1950 su The Magazine of Fantasy and Science Fiction . Il racconto è il “diario” di un bambino, un “mostro” che vive rinchiuso in cantina, spesso incatenato al letto. Se iniziate a leggerlo non potrete più smettere la lettura. Ricordiamo così Richard Matheson, il suo autore, morto nei giorni scorsi a 87 anni . Era considerato uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo e a lui sono debitori autori del calibro di Stephen King (che di lui ha detto: “Penso che Richard Matheson sia fantastico. Quando è al meglio, non c’è nessuno che stia al suo livello. Alcune delle sue storie sono diventate dei classici”) e registi come Spielberg. Matheson – che in Italia è stato pubblicato da vari editori, tra cui Mondadori, Fanucci e Longanesi – era un autore di fantascienza ma anche di gialli e storie con i vampiri: suo, per esempio, è Io sono leggenda che nel coro degli anni ha avuto diversi adattamenti cinematografici. Lo stesso Rchard Matheson lavorava anche per le sceneggiature …

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+ India – Cliché all’Assab One di Milano

Un libro per conoscere il sub-continente indiani attraverso cinque racconti, sei reportage, tre fumetti e 11 scrittori indiani. “INDIA”, un’antologia multiforme che cerca di aggirare i cliché e scoprire un paese immenso, fatto non solo di profumo di spezie, colori intensi e storia millenaria, edulcorata da una valanga di luoghi comuni, molti dei quali di recente fattura, altri invece radicati in un tempo quasi immemore, ma dal continuo brulicare di un umanità varia, che si porta dietro un singolare mix di retaggi post-coloniali, ammirazione per l’occidente e crescita economica record. Una sola cornice per riunire tante voci, provenienti da luoghi altrettanto vari, spezzoni diversi stretti insieme e definiti da un breve profilo biografico introduttivo, con tanto di foto, e da un altrettanto ristretta intervista, che chiude i tanti moduli riconducendoli ad una struttura di cellule che comunicano tra loro come vasi interscambiabili. Avventure che si intersecano, vite separate da un solo muro sottile, e a volte dal solo scompartimento di un treno, come nell’estratto che abbiamo scelto di riportarvi da “IL NAvjEEvAN ExPRESS” di Tishani Doshi : Le mattine contengono tanta speranza, tanto sollievo… Guardare dal finestrino di un treno che avanza verso la sua meta, il sole che tinge il cielo di un paesaggio sconosciuto, è come avere il bandolo per sbrogliare un sogno, per capire la vita in modo nuovo, impensabile. Ho visto la mia infanzia, il mio primo amore. Ho visto la donna che sono stata e che voglio diventare. Le ho viste raccogliere le proprie speranze da terra e mettersele in spalla. Ho visto un uomo solo che pedalava in silenzio su una strada di fango e ho pensato che forse sentiva le cose in modo diverso: lo sferragliare del treno, i massi imponenti sul percorso, la calura, il bisbiglio della terra. Narratori come Chandrahas Choudhury , Susan Mridula Koshi , fumettisti come Sarnath Banerjee , e tanti altri ancora, intrisi dei forti valori di una potente cultura d’origine frammista a sfumature di altre città anglofone. Dalla stessa Londra del tè …

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Jacques Prévert sull’asfalto di Milano

Le parole di una poesia di Prévert, incise sull’asfalto del centro di Milano. Camminare in Corso Garibaldi a Milano , la fermata della metro di Moscova alle spalle e l’arco di ingresso a Corso Como in vista. Godersi così, semplicemente un primo pomeriggio di primavera tardiva finalmente assolato e fermarsi estasiati nei versi. Mi è capitato proprio ieri, mentre assaporavo come un gatto risvegliatosi da un lungo inverno le gioie della gente, del chiacchiericcio da bar, e di quel leggero velo di spensieratezza che avvolge tutte le cose quando ritorna il bel tempo, ed ecco che mi sono ritrovata a camminare letteralmente su una lirica di Jacques Prévert , incisa sull’asfalto di uno spiazzo laterale. Un’Inventaire di soggetti pronti ad ispirare istanti di poesia, mescolanze di orsetti lavatori, apostoli, scuderie, pietre, vino e personaggi storici. Sono inneschi insomma, giustapposti come i cavoli a merenda eppure portatori di uno sconvolgimento di ruoli e di dimensioni che rende il loro affiancamento, una questione di geniali umori ispirati, tramutati anche in canzone da Kosma e da Les Frères Jacques: Une pierre deux maisons trois ruines quatre fossoyeurs un jardin des fleurs un raton laveur une douzaine d’huîtres un citron un pain un rayon de soleil une lame de fond six musiciens une porte avec son paillasson un monsieur décoré de la légion d’honneur un autre raton laveur un sculpteur qui sculpte des Napoléon… Foto by Sara Rania

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Jacques Prévert sull’asfalto di Milano

E morto Iain Banks, scrittore di fantascienza e fantasy tra i più apprezzati al mondo

Lo scrittore scozzese Iain Banks è morto : non aveva ancora sessant’anni. La morte dello scrittore era un po’ nell’aria, visto che lui stesso aveva scritto sul proprio sito di avere un tumore e che gli rimaneva da vivere poco meno di un anno. Banks è noto per le sue storie di fantascienza e fantastico ma si muoveva anche sul versante mainstream. Nato nel 1954 a Dunfermline, in Scozia, studiò letteratura, filosofia e psicologia presso l’Università di Stirling. Scrisse il suo primo romanzo quando aveva sedici anni. Il suo ultimo titolo, invece, The Quarry , uscirà in questo mese di giugno: Iain Banks ci stava lavorando e sperava di poterlo vedere pubblicato. Nel libro Banks parla della sua malattia, soprattutto della tensione fisica ed emotiva che ha vissuto per via del tumore. Banks si firmava in due modi: Iain Banks e Iain M. Banks , dove la M sta per Menzies, antico nome di famiglia. Con il nome di Iain M. Banks troviamo i romanzi del Ciclo di cultura e altri romanzi di fantascienza. Il suo primo romanzo, La fabbrica degli orrori , ebbe un enorme successo: l’opera è stata più volte descritta come una sintesi tra Il tamburo di latta di Günter Grass e American Psyco di Bret Easton Ellis (anche se quest’ultimo testo è del 1991). Tre anni dopo, Banks pubblicò il suo primo romanzo di fantascienza, Pensa a Fleba (in Italia pubblicato anche come La Mente …

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