Tag Archives: narrativa-straniera

I segreti di Murakami di Teruhiko Tsuge

Ecco un libro per conoscere meglio il favoritissimo al Nobel per la Letteratura, uno degli autori contemporanei più misteriosi e allergici alle interviste; a cui è dedicata un’opera biografica ricca di aneddoti e dettagli inediti. Di Haruki Murakami vi abbiamo parlato in un post recente , dove si cita l’intervista al magazine The Paris Review; un evento speciale, visto che Murakami è notoriamente allergico agli incontri con i giornalisti, oltre ad essere piuttosto impenetrabile riguardo al suo privato. Per saperne di più, visto che anche quest’anno è uno degli autori strafavoriti per il Premio Nobel alla Letteratura , abbiamo letto per voi un’interessante piccola opera di 200 pagine scritta da uno dei maggiori esperti di letteratura nipponica, Teruhiko Tsuge: I segreti di Murakami (Editore Vallardi, 12,90 euro il cartaceo). E’ un’impresa di ricostruzione degli eventi, a partire dall’infanzia di Murakami (è figlio di un monaco buddhista) e sondando le pieghe di una crescita solitaria sin dai tempi dell’università nel periodo dei disordini (1969), quando già era ben evidente la sua reticenza a far parte di un gruppo, a seguire ciecamente l’opinione dei più pur di far parte di qualcosa. No, non è decisamente il suo caso. Forse è anche per questo che si innamora di un gatto…

Estratto da:
I segreti di Murakami di Teruhiko Tsuge

Recensione di Expo ’58 di Jonathan Coe

Ecco la nostra recensione dell’ultima opera di Coe, l’autore britannico divenuto celebre con La Famiglia Wisnhaw; in questo libro c’è un senso di nostalgia che si può quasi toccare con mano, è la corsa alla ricerca della propria autenticità. Mentre il tempo scorre impietoso. Di Expo ‘58 vi avevamo parlato qualche settimana fa in occasione dell’ intervista a Jonathan Coe ; il decimo romanzo dell’autore originario di Birmingham è uscito a fine agosto 2013 e subito si è piazzato nei posti più alti delle classifiche di vendita italiane. La storia è ambientata in occasione dell’esposizione universale del 1958 a Bruxelles, stratagemma letterario che utilizza al meglio il simbolo delle utopie del tempo; valori di cui si parla tutt’oggi, ma in cui pochi credono veramente. Princìpi di unità universale e di fiducia nel futuro , che al momento paiono congelati nella corsa alla produttività e al profitto del mondo contemporaneo. Al centro della commedia, una sorta di Intrigo Internazionale disegnato sul modello del film di Hitchcock , c’è Thomas Foley; un uomo in his thirties dalla vita preimpostata, con un lavoro sicuro, e la famigliola che lo aspetta a casa… Peccato che nel “pastiche” tra le spie e i loschi figuri, figurino anche avvenenti hostess, con lo scompiglio sentimentale che tipicamente ne deriva, soprattutto in una vita di noia e di recita perpetue. Ecco l’incipit: In una nota datata 3 giugno 1954, l’ambasciatore del Belgio a Londra trasmetteva un invito al governo di Sua Maestà britannica: un invito a partecipare a una nuova Fiera mondiale che i belgi chiamavano l’”Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles 1958″. Cinque mesi dopo, il 24 novembre 1954, l’accettazione formale dell’invito da parte del governo di Sua Maestà fu presentata all’ambasciatore, in occasione di una visita a Londra del barone Moens de Fernig, nominato dal governo belga commissario generale con l’incarico di occuparsi del lavoro di organizzazione dell’Expo. Sarebbe stato il primo…

Vedi oltre qui:
Recensione di Expo ’58 di Jonathan Coe

I Melrose di Edward St Aubyn

Il romanzo dello scrittore britannico è una saga composta da 4 libri che parte da una profonda ferita, un trauma subito nell’infanzia, e prosegue con le terribili regole di vita del mondo aristocratico. I Melrose è uno dei libri più acclamati degli ultimi mesi, uscito in Italia per Neri Pozza , è in realtà una raccolta di 4 titoli: Non importa, Cattive notizie, Speranza e Latte materno. E’ la storia -in buona parte autobiografica- di un uomo dal passato pesantissimo, è la cronaca di un percorso di autodistruzione iniziato con un trauma infantile, che prosegue con gli infiniti tentativi per dimenticare. Attraverso la fase da giovane adulto, con la droga e il sesso avviene il tentativo di rimozione totale, una sorta di anestesia emotiva che però non funziona; il vero sentire, è un organo estremamente vigile e duro a morire. Edward St Aubyn, ci racconta tutto questo nell’arco di oltre 700 pagine, tenendoti avvinto agli avvicendamenti in uno stato di immersione totale. Ad intrigare è in primo luogo il rapporto che il protagonista (nel libro si chiama Patrick Melrose) ha con il proprio corpo; il contatto con sè stesso avviene in luogo della dipendenza da qualche …

Oltre qui:
I Melrose di Edward St Aubyn

Il messaggio nella bottiglia di Jussi Adler-Osen

Appena pubblicato da Marsilio, arriva il nuovo romanzo del vulcanico Adler-Osen; nel terzo volume della Sezione Q il suo proverbiale sense of humor scandinavo si mescola ad arte con la suspense di una storia che iniza con un messaggio in bottiglia scritto con il sangue. Jussi Adler-Osen è uno degli autori scandinavi più amati -e tradotti- del momento; e fin qui, niente di particolare, dal momento che dalla saga di Millennium in poi ci siamo anche un po’ abiuati a quelle lettere strane di origine runica. Quello che mi spinge a leggere il terzo capitolo della serie…

Leggi e segui:
Il messaggio nella bottiglia di Jussi Adler-Osen