I fratelli Lumiere, di Luca Novelli

“ Chi l’avrebbe mai potuto immaginare. Io e Louis abbiamo creato una nuova forma d’arte” Ecco una bella strenna di Natale consigliata come regalo per i figli di cinefili Doc! Si tratta infatti della storia – interessante anche per i grandi – dei fratelli Lumiere. Dietro l’invenzione rivoluzionaria del cinematografo ci fu tutta una famiglia, che, unita affrontò difficoltà economiche ed enormi successi finanziari senza dividersi mai. Tutto nasce infatti dal genio di papà Lumiere, fotografo con il pallino delle invenzioni, che ha saputo trasmettere ai figli Auguste e Louis la passione per l’arte della “scrittura con la luce”. E’ proprio Auguste che l’autore Luca Novelli mette in scena, nel suo lungo racconto della nascita del cinematografo. E’ un bel pomeriggio e i primi filmati sperimentali di Louis vengono presentati in anteprima a tutta a famiglia riunita. Era nato il cinematografo. Il pubblico assisterà per la prima volta a filmati come l’innaffiatore innaffiato, l’uscita delle operaie dalla fabbrica dei Lumiere (erano tutte vestite con gli abiti da festa, per l’occasione) o un treno che corre verso i pubblico (che fugge, alla vista della locomotiva in movimento verso la platea). L’idea è poi quella di riprendere immagini di tutte le capitali del mondo per far conoscere al pubblico le meraviglie della macchina da presa. Molto azzeccata – e istruttiva – la scelta di raccontare il contesto storico dell’epoca in cui nasce l’invenzione, la lotta con Edison e il boicottaggio americano dell’invenzione dei fratelli francesi. Ma anche il racconto di come nacque il primo regista della storia, George Melies. Ma è a papà Lumiere che va l’ultimo pensiero di Auguste, perchè si è trattato davvero di un’invenzione nata da una tradizione di famiglia ben radicata, e trasmessa dal padre ai due figli. “Senza la passione che ci ha trasmesso, la sua poesia, il suo amore per la vita, non credo che io e Louis saremmo mai diventati i fratelli Lumiere, i papà del cinema”, scrive Auguste. …

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I fratelli Lumiere, di Luca Novelli

– "Un Guerriero del Futuro" di Michele Proclamato

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sull’Ottava” di Michele Proclamato: “Un Guerriero del Futuro”

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– "Un Guerriero del Futuro" di Michele Proclamato

Libri per Natale (per menti aperte): E morirono tutti felici e contenti. Fiabe non più fiabe

Le operazioni di destrutturazione mi piacciono perché, oltre a rendere visibile il “lavoro” che c’è sotto (a un testo, a un prodotto, a un evento), permettono anche di apprezzare le mille variazioni che possono esistere. È stato pertanto il sottotitolo – Fiabe non più fiabe – ad aprirmi la strada alla lettura di E morirono tutti felici e contenti , a cura di Massimo Avenali , pubblicato per i tipi delle Edizioni Neo. Nell’antologia – composta da diciotto “non più fiabe” che rileggono “fiabe” classiche – troviamo “una silloge di stili originali che si dimenano per sgretolare le false certezze, per tramutare il personaggio principale di un Grimm o chi per lui in un antieroe moderno, perché basta mettere il naso fuori dalla porta per trovarne a manciate […] Queste narrazioni saranno come un colpo violento alla testa, una botta che al contempo avrà la proprietà di essere stordente e chiarificatrice”. Come faccio solitamente con i libri di racconti, mi sono lasciato guidare dalle…

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Libri per Natale (per menti aperte): E morirono tutti felici e contenti. Fiabe non più fiabe

Filastrocche contro la fifa, di Janna Cairoli

Aria di menta vento di bosco/vi ho già annusati e vi conosco. Respiro forte un altro po…sono sicuro: è odore di gioco (aerosol) Un colorato libretto con cd di musiche e parole, questo Filastrocche contro la fifa, che va applicato in un caso altamente specifico: se il vostro bambino non riesca proprio a far pace con medicine, attrezzature per la visita, supposte & Co. (e quale bambino ci riesce, prima di una certa età?!). Un regalo delicato anche per quei bimbi che debbano invece avere a che fare con cure in ospedale. L’idea che rende veramente delizioso questo libretto è infatti quella di giocare con le forme e le funzioni di tutto ciò che ruota intorno alla salute del bambino, con una buona dose di fantasia. E così le attrezzature del dottore possono avere dei compiti inaspettati, come lo stetoscopio: “Con quello stetoscopio che si sente? Tutto quello che succede/nel cuore della gente? Il mio respiro/che assomiglia al mare?Dai dottoressa/me lo fai provare?”. Oppure c’è il termometro spione “faccio un patto/sto buono a letto e dormo come un gatto/però se faccio questa sfacchinata/mi dici che la febbre è già passata”. E anche l’elettrocardiogramma “è come un pentagramma: ti dice in poche ore/come canta il cuore”, mentre accanto a te c’è un orsetto che ti fa compagnia. La vera arma però è la fantasia, che fa immaginare che nelle sacche di sangue dopo il prelievo ci …

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Filastrocche contro la fifa, di Janna Cairoli