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Pesca con la mosca, di Gianni Simoni

Gianni Simoni è uno scrittore di cui si parla poco e che invece meriterebbe un po’ più di attenzione, prima di tutto per l’accuratezza che riserva ai suoi gialli, se non altro per l’esperienza accumulata sul campo. In effetti, prima di dedicarsi completamente alla scrittura, Gianni Simoni è stato un magistrato che ha indagato su criminalità organizzata, terrorismo. In parole povere conosce la materia, sa quello che racconta. Non solo, conosce i meccanismi che regolano i rapporti professio-nali tra gli addetti ai lavori, e spesso traspaiono anche le piccole debolezze umane tra colleghi, le invidie, le simpatie e, soprattutto, le antipatie. Non è un caso, forse, che il personaggio uscito dalla penna di Si-mone sia un ex magistrato: Carlo Petri che ha a cuore un’unica cosa, la giustizia, e che in un modo o nell’altro lo tiene attaccato a tutto ciò per cui ha sgobbato per una vita, il suo lavoro. Per un tipo così, andare in pensione dev’essere un inferno. Ma è così che lo conosciamo: un uomo in pensione che si è dato alla pe-sca grazie ai suggerimenti di un amico. Ed è proprio durante una battuta di pesca alla trota (di qui il titolo: Pesca con la mosca , edito da TEA) a Tavernole – nel bresciano – che Petri si imbatte nel cor-po senza vita di una giovanissima donna. Apparentemente, dal momento che Petri non rileva evidenti segni di…

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Pesca con la mosca, di Gianni Simoni

Il circo maledetto di Ann Featherstone, il mistero nella Londra vittoriana

C’è questo libro qui che ho comprato nell’ottobre del 2010 all’aeroporto di Torino e che mi porto dietro, leggendo una pagina per volta, da ormai due anni. L’altra sera l’ho termianto. E’ stato un momento memorabile , importante direi visto il viaggio che abbiamo fatto assieme. Si tratta di “Il Circo Maledetto” di Anna Featherstone, un romanzo mistery ambientando nel periodo vittoriano nel quartiere suggestivo di Whitechapel. Già dal trailer (in apertura di post) potete averne un assaggio: la trama è coinvolgente e senza fiato. Si narra la storia di Corney Sage, uno…

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Il circo maledetto di Ann Featherstone, il mistero nella Londra vittoriana

Arsenio Lupin, un museo su misura!

Per buona parte degli amanti dei grandi classici del “furto d’avventura”, con un tocco di suspence e molta truffa, personaggi come Lupin e Sherlock Holmes, restano delle autentiche ed imperiture icone, come testimonia il vasto riscontro che riscuotono ancora presso il grande pubblico. Una dedizione che, nel caso del celebre ladro, riapparso oltralpe poco tempo fa con un “inedito amoroso” , ha un vero e proprio “luogo di culto”. Si tratta della casa-museo Arsène Lupin , situata presso un bell’edificio con balconi in legno di Etretat , famosa stazione balneare sulla costa normanna. Un vero e proprio “gioiellino” per il quale, non a caso, è stata scelta la definizione di Clos , originariamente utilizzata per identificare i vigneti di eccellente qualità e dimensioni limitate e poi passata per traslato, ad indicare una proprietà d’eccellenza; e nel quale è possibile partecipare ad un’iniziazione ai misteri dello scrittore e della sua creazione, attraverso un percorso in sette tappe. Souvenirs , confidenze, immagini per scoprire i segreti svelati dalla stessa Florence Boesplug Leblanc , nipote diretta del creatore del “ladro gentiluomo” più celebre della storia della letteratura ( e non solo) a presentare la casa-museo dell’illustre antenato. Mio nonno ha abitato in questa casa per quasi vent’anni. È qui che ha scritto l’essenziale delle suo opere su Arsène Lupin, e precisamente laggiù, nel suo studio rotondo… Stiamo naturalmente parlando proprio di quel Maurice Leblanc che “partorì”, nel lontano 1905, il glorioso personaggio di Arsenio Lupin. Via | arsene-lupin.com Arsenio Lupin, un museo su misura!

I sonnambuli, di Paul Grossman

Raccontare l’orrore di uno dei periodi storici – gli anni Trenta e Quaranta – più frequentati dalla narrativa senza cadere nella ripetizione, non è cosa facile. Eppure, Paul Grossman con un thriller ci riesce: I sonnambuli , edito per i tipi TimeCrime (Fanucci). Siamo nella Berlino del 1932 – perfettamente ricostruita –, la repubblica di Weimer è agli sgoccioli e inizia a diffondersi l’idea dell’uomo nuovo che può riportare in auge il popolo tedesco, dopo la disfatta della Prima Guerra Mondiale. Ma iniziano a diffondersi anche altre idee sugli ebrei, gli zingari e via dicendo. E proprio un ebreo, Willi Kraus, è il più celebre poliziotto della Germania per aver scovato e arrestato un killer chiamato Il divoratore di bambini. Una storia agghiacciante che ha fatto di Willi una persona rispettata e conosciuta. Ma ciò che Willi sta per affrontare è ben altro. Tutto inizia con il ritrovamento di un cadavere nel fiume Hevel, vicino a Spandau (fuori Berlino); la vittima è una giovane donna. Quando raggiunge la scena del crimine, un fatto salta agli occhi di Willi: le gambe della donna sono al contrario. Un macabro dettaglio che è molto di più di un indizio. Le ipotesi possono essere le più svariate: è un pazzo (come il divoratore dei bambini), magari un medico andato fuori di testa, oppure c’è qualcos’altro…

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I sonnambuli, di Paul Grossman