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Dal 26 ottobre in libreria iJobs, la biografia non autorizzata di Mr Apple

Da Giovanni Paolo II a Micheal Jackson , passando da Pavarotti e da Lady D, fino ad arrivare a quello che sarà quasi certamente il morto dell’anno, Steve Jobs , uno degli uomini più decisivi degli ultimi anni: è quasi una regola che quando un personaggio celebre muore, nel giro di poco tempo esce una sua biografia, più o meno autorizzata . Questa volta ci ha pensato Riccardo Bagnato, giornalista, collaboratore di Repubblica, che proprio in questi giorni sta consegnando le bozze suo iJobs, biografia non autorizzata di Mr Apple, che uscirà nelle librerie il 26 ottobre. Apparentemente il libro non sarà un’agiografia, e questa è già una notizia, sarà al contrario un ritratto il più fedele possibile di un uomo difficile, esigente e ossessivo. Il fenomeno istant book si conferma dunque sempre di moda e come potrebbe essere il contrario? Un prodotto editoriale che richiede un decimo dei tempi normalmente necessari per uno slow book e che spesso garantisce vendite record e relativi incassi da capogiro. Insomma è un ottimo investimento. In particolare poi questo iJobs fa parte di una tipologia, tra le varie che compongono la galassia istant book, che sembra garantire i migliori risultati in termini di vendite e che, proprio per questo, è la più diffusa. Si tratta dei death book – giusto per coniare un ulteriore neologismo – vale a dire quei prodotti editoriali che ripercorrono le biografie di personaggi celebri, quasi sempre del mondo dello spettacolo, a pochi giorni dalla loro morte. Cinismo o semplice fiuto per gli affari? Voi che ne pensate? Via | Repubblica Foto | Flickr Dal 26 ottobre in libreria iJobs, la biografia non autorizzata di Mr Apple

Se tu fossi qui di Maria Pia Ammirati

Se tu fossi qui di Maria Pia Ammirati mi ricorda l’ultimo sguardo di Orfeo ad Euridice che si dissolve. Solo che i protagonisti della storia non hanno l’onore di concedersi nemmeno quest’ultimo contatto e anche nella notte cruciale non saranno fianco a fianco. Un marito, una moglie e una scomparsa improvvisa con la quale si devono fare per forza i conti. Luisa non ha che trent’anni, due bambine ed un mondo di segreti inconfessabili. Il suo corpo freddo nel lettino di una delle …

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Se tu fossi qui di Maria Pia Ammirati

Ancora niente Nobel per Murakami, premiato dalle vendite

Verrebbe da dire eterno secondo , perché la consolazione di aver superato il milione di copie vendute con il suo 1Q84 non deve aver riempito troppo la delusione di Aruki Murakami , insigne scrittore e traduttore giapponese, che ha mancato di un soffio il Premio Nobel per la letteratura 2011, assegnato all’ottantenne svedese Tomas Tranströmer . E, giusto per aggravare la situazione, non si tratta neanche della prima volta. Eh già, perché l’ambito riconoscimento gli era già passato sotto il naso l’anno scorso, quando a laurearsi vincitore era stato il peruviano Mario Vargas Llosa . Non dovrebbe stupire troppo l’evidente contrasto tra il suo successo di pubblico e la mancata assegnazione del Nobel, nonostante Murakami fosse nella rosa dei favoriti non sarebbe infatti il primo ad esserne privato, mantenendo per di più, nutrite schiere di appassionati lettori. Lunga la lista degli autori di grandissimo riscontro che non lo annoverano tra i loro premi: tra i quali gli italiani Umberto Eco, Andrea Camilleri e Roberto Saviano. Insomma non si tratta di un caso isolato e e il Giappone potrà comunque consolarsi con i due Nobel per la Letteratura già assegnati rispettivamente a Yasunari Kawabata nel 1968 e Kenzaburo Oe nel 1994. Via | lexpress.fr Ancora niente Nobel per Murakami, premiato dalle vendite

Mucchi di libri in ufficio: le scrivanie delle redazioni statunitensi

Che nelle redazioni ci siano dei libri sparpagliati, ammucchiati, impilati e dimenticati sulle scrivanie è una delle regole non scritte di moltissimi mestieri, primi tra tutti quelli del giornalismo e dell’editoria. A dimostrazione di questa abitudine, BuzzFeed, l’osservatorio privilegiato per tenere d’occhio i viral topics negli States ha pubblicato alcune foto provenienti da alcune delle più importanti redazioni off e online del paese. Dall’ufficio della Reuters di Ney York fino a quello di Playboy , da alcuni esempi di desk di Mtv fino a quello di una giornalista del Washington Post , da quello dell’ Huffington Post fino alle scrivanie di Buzzfeed , di GalleyCat e di una ventina di altri, meno noti qui da noi. Quella che emerge è una realtà multiforme che sembra non avere alcuna regola: si va dalle colonne traballanti, passando da quelle talmente incerte da essere già crollate a terra e dai libri gettati alla rinfusa, fino ad arrivare alle librerie, più o meno ordinate. A cercar bene, poi, in questi scatti si trovano spesso degli outsider: una bottiglia di whisky, un libro sulla difficoltà di convivere con un pene enorme, uno sulle orge, foto un po’ particolari. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Dopo il salto trovate una galleria con alcune delle foto pubblicate da BuzzFeed . Dopo averle viste, se vi va perché non ci mandate le vostre? Vi prometto che le migliori le pubblicheremo! Quella della foto che apre il pezzo è la mia scrivania, giusto per rompere il ghiaccio… Mandate, mandate! pile di libri negli uffici e nelle redazioni americane Foto | Andrea Coccia Mucchi di libri in ufficio: le scrivanie delle redazioni statunitensi