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Eroi esauriti, di Davide Lisino

Anni fa, qui su Booksblog, è capitato di recensire un autore esordiente, Davide Lisino, il titolo del libro era Italian Cowboys . La lettura fu esaltante: la storia andava che era una meraviglia, i dialoghi erano brillanti, esilaranti, i personaggi erano vivi. Per farla breve, era uno bravo. A distanza di qualche anno, Lisino torna con una storia di avventura, altrettanto riuscita ed esilarante, pubblicata in e-book da goWare. Il titolo: Eroi esuriti , che conferma Lisino, per capacità di lavorare sul plot e sui personaggi, come una delle voci più interessanti del panorama della narrativa italiana. Questa volta Lisino ci porta nell’America del 1868 insieme a Giuseppe Garibaldi, che si trova a dover scappare dal paese – il nostro – che ha contribuito ad unire e…

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Eroi esauriti, di Davide Lisino

Novità libri settembre 2013, Nessundorma di Marina Mander

Siamo andati alla presentazione milanese del nuovo romanzo di Marina Mander, una storia che si svolge durante l’epica partita Italia-Francia del luglio 2006, in cui il calcio è metafora sublime di speranza di vita. Ieri sera alla Mondadori di piazza Duomo a Milano c’è stata la presentazione del nuovo romanzo di Marina Mander, Nessundorma uscito pochi giorni fa nelle librerie per Mondadori. La Mander, che tra le altre cose scrive di arte contemporanea, è già autrice di tre curiosi libri: Manuale di ipocondria fantastica , Catalogo degli addii e La prima vera bugia ; quest’ultimo (tradotto ed esportato Germania, Francia, Olanda, Spagna e prossimamente in Israele, Inghilterra e Stati Uniti) esprime in pieno l’affidabilità conferita da questa autrice triestina alle parole. E’ una ricerca sull’ineluttabilità di certi momenti che capitano così, mentre gli altri sono distratti. E’ un’escursione estrema nel cuore …

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Eraldo Affinati tesse l’Elogio del ripetente

Un pamphlet che racconta la storia dell’istruzione italiana, scardinata e vivificata da coloro che ha messo da parte. Eraldo Affinati è uno scrittore-insegnante che combatte quotidianamente nell’arena “Città dei ragazzi” , una struttura comunitaria nella quale è incastonato l’Istituto professionale Carlo Cattaneo e che ospitava inizialmente orfani e ormai tanti stranieri. “Elogio del ripetente” il suo ultimo libro (di una lunga serie), è quindi un testo maturato sul campo, costruito su una bella dose di esperienze autobiografiche, con un forte spirito di partecipazione concreta e un’anima di riflessione sociale. Al suo interno i “frantumi italiani” , quei giovani che hanno già vissuto sulle proprie spalle le umiliazioni, l’isolamento e anche la cacciata da tante altre storie. Sono reduci a tutti gli effetti, con tutto il peso del fallimento sulle fragili spalle da adolescenti. E a partire da questo insieme di situazioni, tutte particolarissime, ma con qualche elemento in comune, che Affinati definisce “un osservatorio speciale” sull’odierna crisi italiana e sullo smarrimento, lo scrittore attraversa un campo minato che lascia le sue schegge infette soprattutto nei più giovani. Al centro del discorso, breve ed intenso, il rapporto tra insegnate ed allievo, ma anche quello di entrambi con i genitori, sempre più disarmati dinanzi un’ondata che li coinvolge senza ancore né punti di riferimento, la fallibilità dei meccanismi della “finzione pedagogica” , che l’educatore deve rompere se vuole davvero toccare chi ha di fronte, la realtà del bullismo e quella dei nativi digitali , sfiorando alcuni disastri odierni. Presentato in giugno a Pietrasanta Anteprime questo elogio scopre i fili danneggiati di un sistema didattico che non ha saputo adattarsi all’evolvere delle dinamiche, soprattutto migratorie, lanciando un input. Perché la rimessa in causa parte proprio dalla maglia rotta, e spesso il ripetente, oltre a dare le maggiori soddisfazioni è colui che traccia il ritratto più vivo della scuola d’oggi. Ogni loro espressione è lo scrigno di un tesoro sommerso. Chi vaga nelle praterie universali, fra estancia e pampa . Chi costruisce …

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Il bacio del pane, il nuovo romanzo di Carmine Abate

Il bacio del pane è il (bel) titolo del nuovo romanzo di Carmine Abate , che ha vinto il Campiello lo scorso anno con La collina del vento . Il titolo si riferisce all’usanza di baciare il pane, alimento che non va mai sprecato, come racconta il protagonista stesso del romanzo, Francesco: Mi sentii avvampare. Era più o meno lo stesso rimprovero di nonno Francì quando mi aveva visto dare un calcio a un panino con la Nutella che mi era caduto dalle mani: “Lo sai quanti sudori, quanti sacrifici, è costato questo panino?” […] Avevo ripreso il panino e, soffiata via la polvere, lo avevo baciato davanti al nonno ed ero andato a buttarlo nel secchio del pastone per il maiale. La fragranza del pane riempie il romanzo di Carmine Abate, come il pane fresco che ogni quindici giorni prepara la madre del protagonista, una delle poche donne del paese che ancora cuoceva il…

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