Tag Archives: narrativa-italiana

La cappella dei penitenti grigi, di Maurizio Lanteri e Lilli Luini

Nella Camargue francese c’è un paludoso paese fortificato: Aigues-Mortes che, tradotto, significa acque morte. Non è tutto. C’è anche un convento fondato da Luigi IX gestito da una confraternita francescana, I penitenti grigi, per l’appunto. «Erano persone pie» dice Graner, il custode, a Fabienne Lacati, ricercatrice della Sorbona, «che bussavano alla porta del convento chiedendo un modo per espiare i propri peccati. I frati indicarono la via: la dedizione al prossimo, disinteressata e senza compromessi». Tuttavia un dettaglio si insinua tra le mura del convento che, da un certo punto in poi della sua storia, ha iniziato a gestire grosse quantità di denaro e di patrimoni. «Durante il XVIII secolo» continua Granier, «uno scandalo fece traballare l’intera confraternita, minando dall’interno la sua sopravvivenza.» Fabienne Lacati, insomma, inizia ad avere buone informazioni per la sua ricerca, è andata ad Aigues-Mortes per questa ragione. Altrettanto chiara è la ragione per cui ci è andata Deanne Bréchet: perché ha una storia con Fabienne. La relazione tra le due donne non è perfetta: Deanne è effettivamente molto innamorata, ma Fabienne molto meno. Anzi. È piuttosto esplicita nell’ammettere che non le interessa. Litigano perfino quando Deanne le dice che la seguirà come giornalista. Peccato che Deanne venga ritrovata tanto morta quanto le acque che caratterizzano il paesaggio. Peccato che per Fabienne non sia …

Vedi post:
La cappella dei penitenti grigi, di Maurizio Lanteri e Lilli Luini

Borgo Propizio di Loredana Limone

“Borgo Propizio” di Loredana Limone mi è arrivato tra le mani come una bella sorpresa. Avvolto in un pacco di carta spessa color mattone aspettava in una portineria all’est di Milano che lo aprissi per assaporarne le pagine e le vicende dei suoi personaggi. Cosa che non ho potuto impedirmi di fare seduta stante, sfruttando quel magico tempo sospeso che ci regalano i viaggi. Ed ecco che qualche ora trascorsa tra pullman e aeroporto è bastata per inoltrarmi nei vicoli di un paesino di provincia che non esiste propriamente in sé, eppure è una specie di summa di tanti centri italiani, come ci conferma la sua stessa autrice nella video-intervista che sovrasta l’articolo. Un romanzo emozionante ed estremamente scorrevole, che inaugura una trilogia e, dopo aver ricevuto la menzione speciale al Premio Fellini 2012 , uscirà in Spagna per le edizioni Siruela nella primavera 2013 e in Germania per Thiele nel 2014. Tra le sue righe vive un luogo delicato, abbarbicato fra ridenti colline bagnate deliziosamente dal sole e abitato da un insieme di persone senza tempo, dedite alle loro attività quotidiane e alla lettura dei tarocchi. Un paese dove tutti sanno tutto di tutti, e nel qual l’arrivo di Belinda, giovane forestiera pronta ad installarsi in un edificio dalla dubbia fama per aprire la sua latteria, porterà non poco scompiglio. Perché niente sarà più come prima, tra fantasmi del passato e misteriosi gioielli perduti. E se Mariolina scoprirà l’amore in Ruggiero, abile realizzatore dei lavori, tante altre storie si intrecceranno tra le vie del borgo. Vicende della stramba famiglia di Belinda, tra la passione condivisa per un noto Gran Musicante, che si ripercuote nel titolo della latteria “Fatti mandare dalla mamma”, zie un po’ svitate, ma tanto simpatiche e il naturale complicarsi degli eventi in una narrazione talmente piacevole da meritare una lettura tutta d’un fiato. Un insieme di pagine immacolate, che profuma di latte e di dolcezze composte da Loredana Limone, autrice di numerosi testi e ideatrice di laboratori di scrittura creativa gastronomica (sfociati nel libro “Sapori Letterari” ): …

Visita il link:
Borgo Propizio di Loredana Limone

Pinocchio: il libro, i film e le canzoni

Uscirà il 21 febbraio al cinema Pinocchio il film di Enzo D’Alò . Il regista – che già ci aveva fatto sognare con la trasposizione cinematografica della gabbianella e il gatto di Sepúlveda – si è cimentato con questo classico della narrativa italiana, realizzando un cartone molto diverso da quello disneyano. Pinocchio è uno di quei libri che si è impresso nell’immaginario collettivo e molti modi di dire vi si ispirano (il gatto e la volpe; il naso che si allunga se dici le bugie; a chi non studia si allungano le orecchie…). Non solo: l’opera di Collodi è diventata una vera e propria fonte di ispirazione per registi, musicisti e anche scrittori. Giusto per citare un personaggio illustre che ha scritto di Pinocchio ricordiamo il cardinal Luciani, poi diventato papa con il nome di Giovanni Paolo I, che in una sua lettera pubblicata nel libro Illustrissimi così scrive al burattino di legno: Caro Pinocchio, avevo sette anni quando lessi la prima volta le tue Avventure. Non ti so dire quanto mi son piaciute e quante volte poi le ho rilette. In te fanciullo riconoscevo me stesso, nel tuo ambiente il mio ambiente. Quante volte correvi in mezzo al bosco, attraverso i campi, sulla spiaggia, sulle strade! E con te correvano la Volpe e il Gatto, il cane Medoro, i ragazzi della battaglia dei libri. Parevano le mie corse, i miei compagni, le strade ed i campi del mio paese. Andavi a vedere i carrozzoni arrivati in piazza; anch’io. Nicchiavi, torcevi la bocca, mettevi la testa sotto le coperte prima di prendere il bicchiere colla medicina amara; anch’io. La fetta di pane imburrata da tutte e due le parti…

Link:
Pinocchio: il libro, i film e le canzoni

In Mancarsi di Diego De Silva, la semplicità del dolore e dell’amore

Nicola e Irene hanno qualcosa in comune, e questo qualcosa ha la dimensione di un luogo, uno spazio angusto che corrisponde ad un tavolo preciso in un bistrot che frequentano entrambi, ma in momenti diversi e per ragioni ancora più differenti. Dinanzi a quel preciso tavolo c’è un poster di Buster Keaton che troneggia come un’icona, e in quello spazio un cameriere dall’accento velatamente straniero e un sorriso gentile. Conosce le loro storie Pavel, accarezza i loro dolori e veglia su quei due clienti fedeli così diversi dagli altri. Nicola l’aveva scelto per una specie di appuntamento rituale con la moglie, Irene semplicemente per ritrovarvi quel calore che aveva perso la sua casa e per lanciarsi in strani esperimenti sociologici. Le loro storie si seguono, su due binari paralleli che basterebbe davvero poco …

Link:
In Mancarsi di Diego De Silva, la semplicità del dolore e dell’amore