Tag Archives: saggi

Se questo è un ebreo, Marco Alloni dialoga con Amos Luzzatto

Ci sono delle realtà che tutti noi conosciamo e, pertanto, non ci sforziamo di approfondire. O meglio: esistono situazioni che tutti conosciamo superficialmente e siamo talmente convinti che non ci sia altro da sapere oltre quelle quattro cose stranote che non ci prendiamo la briga di valutare se effettivamente quanto sappiamo corrisponda a verità o meno. È il primo dato che mi è saltato agli occhi (e al cuore, se volete) nel leggere (direi meglio divorare…) il libro Se questo è un ebreo in cui Marco Alloni dialoga con Amos Luzzatto . Scrive Alloni nella prefazione: Rispetto a una conoscenza “allargata” dell’ebraismo, il problema principale che si pone ai nostri giorni è l’ostinata violenza che proviene dal conflitto israelo-palestinese. La stessa inversione possibile del termine in arabo-israeliano ribalta semanticamente le priorità e rimanda a un’ulteriore ragione di ostilità. Rimane il maggior ostacolo alla riflessione sull’ebraismo e in parte a quella sull’islam – ne costituisce, oltretutto, uno dei limiti – poiché …

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Se questo è un ebreo, Marco Alloni dialoga con Amos Luzzatto

Ci sono delle realtà che tutti noi conosciamo e, pertanto, non ci sforziamo di approfondire. O meglio: esistono situazioni che tutti conosciamo superficialmente e siamo talmente convinti che non ci sia altro da sapere oltre quelle quattro cose stranote che non ci prendiamo la briga di valutare se effettivamente quanto sappiamo corrisponda a verità o meno. È il primo dato che mi è saltato agli occhi (e al cuore, se volete) nel leggere (direi meglio divorare…) il libro Se questo è un ebreo in cui Marco Alloni dialoga con Amos Luzzatto . Scrive Alloni nella prefazione: Rispetto a una conoscenza “allargata” dell’ebraismo, il problema principale che si pone ai nostri giorni è l’ostinata violenza che proviene dal conflitto israelo-palestinese. La stessa inversione possibile del termine in arabo-israeliano ribalta semanticamente le priorità e rimanda a un’ulteriore ragione di ostilità. Rimane il maggior ostacolo alla riflessione sull’ebraismo e in parte a quella sull’islam – ne costituisce, oltretutto, uno dei limiti – poiché …

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Sciascia e la scomparsa di Ettore Majorana

C’è Sciascia e Sciascia, come c’è libro e libro. Lo Sciascia sul quale abbiamo posato gli occhi in questo periodo è l’investigatore interessato ad indagare a fondo sulla strana scomparsa del fisico siciliano Ettore Majorana . E la sua tesi, messa su attraverso ricerche d’archivio e castelli di supposizioni guidate dagli scarni indizi inerenti il caso, è meno inverosimile di quanto si potrebbe credere a prima vista. Un breve disquisire che parte dalla necessaria silhouette di Majorana, mente geniale a dire dello stesso Enrico Fermi , per risalire, attraverso alcune lettere della famiglia, mai arresasi all’idea di aver perso un membro fondamentale, un missiva di Giovanni Gentile, ed alcuni rapporti polizieschi già indirizzati, ad uno scenario ben più complesso della semplice archiviazione per probabile suicidio. Sciascia propende per il volontario “ritiro dal mondo” e segue la pista di Pirandello e Shakespeare, che porta proprio in questa direzione, partendo dal viaggio…

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Animali di periferia, di Donatella Alfonso

Cercare di capire le origini dei vari eventi che costellano la nostra storia è sempre importante perché ci aiuta a comprendere quel che è stato e ci insegna a non commettere più errori, se quel che è stato è qualcosa di negativo, o a trarne beneficio per migliorarsi, se stiamo parlando di qualcosa di positivo. Prendiamo, per esempio, le Brigate Rosse. Una storia lontana, si dirà. Non proprio, viene da dire: non dimentichiamo che meno di un anno fa, il 7 maggio 2012, Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, veniva gambizzato con una tecnica brigatista . Vale sempre la pena, come si può comprendere, cercare di capire il perché e il come degli eventi. Alle origini del terrorismo italiano possiamo collocare il Gruppo XXII Ottobre , attivo a Genova tra il 1969 e il 1971. Leader del Gruppo fu Mario rossi e altri nomi di spicco furono Augusto Viel, Rinaldo Fiorani, Giuseppe Battaglia, Adolfo Sanguineti, Gino Piccardo, Diego Vandelli, Aldo De Sciciolo e Cesare Maino. I giornalisti dell’epoca definivano i membri di questo gruppo come i tupamaros della Val Bisagno (una delle principali valli del Genovesato). Loro, invece, preferivano definirsi “animali da periferia, meno addomesticabili e più selvatici”. È proprio questa definizione che funge da titolo al denso saggio di Donatella Alfonso Animali di periferia , pubblicato da Castelvecchi nell’ottima collana RX. Il sottitolo del libro chiarisce benissimo di cosa si tratta: Le origini del terrorismo tra golpe e resistenza tradita. La storia inedita della banda XXII ottobre . La ricostruzione della storia della XXII ottobre da parte di Donatella Alfonso, giornalista di Repubblica, è rigorosa e accurata, ed è corredata da diverse foto fuori testo e un’appendice biblio-sito-videografica che permetterà a chi vuole di approfondire personalmente “le orgini del terrorismo” in Italia. Donatella Alfonso Animali di periferia. Le origini del terrorismo tra golpe e resistenza tradita: la storia inedita della banda XXII ottobre Castelvecchi, 2012 ISBN 978-88-7615-721-9 pp. 234, euro 17,50 Animali di periferia, di Donatella Alfonso