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L’uomo che veniva da Nazareth, di Daniel Marguerat

Daniel Marguerat, professore di teologia del Nuovo Testamento presso l’Università di Losanna, nel libro L’uomo che veniva da Nazareth. Che cosa si può sapere oggi su Gesù affronta con chiarezza e abbondanza di testimonianze, un aspetto delicato nella sconfinata produzione bibliografica su Gesù: tratteggiarne un profilo prospettico e comprensibile al lettore contemporaneo. Si chiede Marguerat: Che uomo era Gesù? Era basso o alto? Era sintetico nel parlare, schietto nei gesti? Era calvo o barbuto Era bello parlare con lui? Perché è rimasto scapolo? Ha mai amato una donna? Attendeva la venuta immediata del Regno? Ha provato, un giorno, una sensazione di fallimento? Immaginava l’avvento della chiesa? E sapeva ciò che Dio ne avrebbe fatto? L’analisi che dei testi neotestamentari Marguerat fa, aggiunge, di pagina in pagina, elementi di riflessione che non hanno certo la pretesa di condurre alla verità storica dell’uomo Gesù, ma rappresenta senza dubbio un contributo di alto profilo alla comprensione dell’attività svolta dall’uomo di Nazareth sia nei confronti delle attese messianiche del popolo d’Israele, che delle esigenze di attualizzazione del nascente cristianesimo. Il metodo di studio del teologo svizzero risulta essere sempre chiarissimo e di conseguenza di grande valore didattico. Chi era e chi è veramente stato Gesù secondo le testimonianze di scrittori pagani, ebrei e discepoli? Come conviene rapportarsi ai Vangeli e alla letteratura cristiana dei primi secoli? E, soprattutto, in cosa consiste l’assoluta novità del messaggio di Gesù? Gesù era davvero convinto che si fosse alla fine dei tempi e che Dio sarebbe intervenuto in maniera diretta nella storia per stabilire il Suo regno e il Suo reame, ma ciò che ebbe un effetto dirompente al tempo della…

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White Arrogance. Cosa dicono gli africani di quello che i bianchi pensano di loro

Gli africani hanno il senso della musica. Gli africani sorridono sempre. Gli africani sono tranquilli. Ma quanti sono gli stereotipi sugli africani? E già dire “africani” è uno stereotipo: l’Africa è un continente, non uno stato. Se diciamo gli italiani, i francesi, i tedeschi e via dicendo dovremmo anche dire i burkinabé, i nigeriani, i congolesi e così via. Gli stereotipi sugli abitanti del continente africano sono così tanti che nemmeno ce ne rendiamo conto. È per questo che trovo interessantissima la pubblicazione, da parte di Quintadicopertina, dell’eBook White Arrogance. Cosa dicono gli africani di quello che i bianchi pensano di loro (disponibile in ePub, mobi e pdf) a cura di Antonella Sinopoli. Il libro è interessante sia per il contenuto – che si snoda in sette capitoli: Stereotipi, nel mondo ci vedono così… ; Cooperazione, aiuti internazionali e sviluppo ; Politiche dello sviluppo e sfruttamento ; Sull’etnia ; Orgoglio e coscienza nazionale ; Come la raccontano giornali e tv ; Raccontare un’altra storia – che, soprattutto, per il fatto che in White Arrogance sono loro, gli africani, a parlare in prima persona. Scrive Sinopoli nella prefazione: Caratteristica dello stereotipo è la rigidità e resistenza al tempo. Ma oggi i tempi forniscono anche la possibilità di un’informazione più democratica, meno filtrata e potenzialmente accessibile a tutti. Il web 2.0 mette a disposizione strumenti unici di comunicazione e conoscenza, basati sull’interscambio, la ricerca individuale e la partecipazione attiva. Una libertà di espressione che si è voluto mettere in risalto in questo e-book. Cosa pensano loro, gli africani? Quali sono le loro reazioni agli stereotipi e pregiudizi che li coinvolgono? Cosa…

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Il libro segreto di Gesù, di Simone Venturini

Simone Venturini , officiale dell’Archivio Segreto Vaticano, pubblica con Newton Compton Il libro segreto di Gesù . I codici nascosti della Resurrezione. I tre giorni che hanno cambiato il mondo . Quattro sono gli elementi da porre in luce di questo studio. Il primo è costituito dal titolo che strizza l’occhio a tutto un genere di libri che intendono svelare un qualche mistero. Trovo che la scelta sia stata intelligente se non altro per avvicinare persone che forse mai avrebbero letto un testo del genere. Mettere nello stesso libro la parola “segreto”, rafforzarla con il fatto che l’autore lavora presso l’Archivio Segreto Vaticano e strizzare l’occhio a Dan Brown (il sottotitolo riporta sia la parole codice che rimanda a Il Codice da Vinci che un tempo di attesa – i tre giorni – che possiamo ritrovare in Angeli e Demoni ) è un’interessante operazione di marketing. Il secondo elemento da porre in evidenza è il modo in cui parte il saggio di Venturini: il punto di inizio è quello che si sa di Gesù. Quindi l’autore, che ha conseguito il…

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A un giovane italiano, di Carlo Azeglio Ciampi

Questo piccolo libro racconta del tentativo di scorgere un “domani” possibile. Il possibile domani di coloro che oggi si trovano a vivere quell’età che l’uomo adulto rimpiange quanto più se ne allontana. Per una sorta di miopia dello spirito, prima che della memoria, nelle immagini sfocate della giovinezza restano infatti sullo sfondo, sbiadite fino a scomparire, difficoltà, sconfitte, delusioni. Quell’inesorabile apprendistato della vita, che faceva dire a Paul Nizan: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”. Scrive così Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica, nel libro A un giovane italiano pubblicato da Rizzoli . Il libro è come una sorta di discorso che il nonno fa a un nipote tra i quindici e i venticinque anni. Non è un testo in cui c’è saccenteria da parte dell’autore, ma una condivisione che viene dalla narrazione di vita vissuta…

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A un giovane italiano, di Carlo Azeglio Ciampi