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Paolo Borsellino veniva ucciso vent’anni fa. Un libro per ricordarlo, insieme a Giovanni Falcone

Il 19 luglio 1992 moriva a Palermo in un attentato Paolo Borsellino . Anniversari del genere non vorremmo mai celebrarli. È giusto, tuttavia, ricordare chi ha dato la vita per un’Italia migliore. Tra i molti libri pubblicati per questo ventennale – che va di pari passo con l’uccisione di Giovanni Falcone avvenuta il 23 maggio dello stesso anno – vi proponiamo Capaci Via D’Amelio 1992/2012. Cronaca per immagini delle stragi che hanno condizionato la Storia del nostro Paese . Il libro è pubblicato da Aliberti ed è a cura di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti. La prefazione è firmata da Luca Tescaroli, sostituto procuratore di Roma e pubblico ministero nel processo sulla strage di Capaci. Come lascia intendere il sottotitolo si tratta di un libro che dà ampio spazio alle immagini; foto provenienti dal dossier ufficiale della procura della Repubblica del tribunale di Caltanissetta per la strage di Capaci e da fermo immagine tratti …

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R come responsabilità, di Giuseppe Moscati

La collana Alfabeti per le emozioni della casa editrice Cittadella di Assisi si arricchisce di un nuovo titolo. Giuseppe Moscati, dottore di ricerca in filosofia nonché presidente dell’Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini, pubblica infatti il titolo R come responsabilità . Il concetto di responsabilità può essere legato a una sensazione piacevole (elevato al grado di “responsabilità di”), ma anche decisamente spiacevole (responsabile di un incidente). In positivo, infatti, tale concetto lo accostiamo all’idea dell’essere capaci di ideare o fare qualcosa di importante, mentre in negativo il pensiero corre all’associazione con la nozione di colpevolezza e, appunto, di responsabilità amministrativa, civile, penale, di responsabilità antecedente, conseguente… L’autore snocciola la sua riflessione sula responsabilità attraverso un percorso chiaro e definito: dopo essere chiesto cosa sia la responsabilità e quale sia il rapporto che intercorre tra noi ed essa, passa in rassegna diversi aspetti della responsabilità. Tutti e ovunque siamo responsabili e possiamo anche chiederci quali responsabilità abbiamo nei confronti dell’Altro e di noi stessi. Però è nel dialogo tra il tu, il noi e l’io che, forse, si esplicita completamente la responsabilità. Scrive Moscati: Responsabilità, insomma, cos’altro è se non un rapporto personale con l’altro che presuppone e alimenta uno scambio reciproco, seppure con possibili asimmetrie? E l’essere responsabili, poi, cos’è, se non un farsi autori e co-autori di relazioni responsabili? È in questo specchiarsi nel volto dell’altro, per dirla con Lévinas, che la responsabilità si concretizza. Del resto l’autore di questo saggio lo esplicitava già chiaramente nell’epigrafe e nella dedica del libro. La prima, infatti, è una frase di Hans Jonas che dice: “L’alterità prende possesso della mia responsabilità”. La dedica è “alla bella alterità di Ilenia”: quando si riconosce l’altro bello proprio

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Vivere meglio con lo Yoga della Risata, di Davide Giansoldati

Siamo così presi da tante cose (buone, per carità) che spesso ci dimentichiamo di sorridere e di ridere. Sapete quante volte ridono i bambini in un giorno? In media, quattrocento volte. E noi adulti? Meno di venti. Ed è un dato in calo, visto che dopo la seconda guerra mondiale gli adulti ridevano, in media, sessanta volte al giorno. Ridere fa buon sangue , dice la saggezza popolare: e lo sperimentiamo anche noi quando ci facciamo una bella risata per un motivo qualsiasi. E se ridessimo più spesso? La vita non sarebbe forse migliore? È questa l’affascinante sfida che lancia Davide Giansoldati nel suo libro Ho Ho Ha Ha Ha. Vivere meglio con lo Yoga della Risata (Xenia edizioni). A essere sincero, prima della lettura di questo saggio non sapevo nemmeno che esistesse uno yoga della risata . Così l’autore ce lo racconta: Il 13 marzo 1995 era iniziato come un giorno come un altro, per tutti, quasi tutti. Alle sette di mattina, Madan Kataria, un medico indiano, uscì di casa, diretto verso il parco più vicino nella sua città, Mumbai. Qualche giorno prima aveva scritto per una rivista di medicina un articolo dal titolo: Ridere, la migliore medicina e, spinto da un’intuizione folgorante, aveva deciso di passare dalla teoria alla pratica. Il parco lo accolse a braccia aperte, le persone no. Non fu facile convincere la gente a unirsi a lui per creare un «Club della Risata». Alla fine persuase quattro persone e risero insieme tra gli sguardi attoniti e stupiti di tanti altri. Si diedero appuntamento il giorno dopo e quello dopo ancora. E ancora. Nel giro di pochi giorni erano una cinquantina di persone. Ridevano tra loro raccontando a turno una barzelletta, una storia buffa o divertente e ridevano, ridevano, ridevano. Ognuno di loro sentiva i benefici di quelle risate per tutto il giorno. Tutto sembrava andare per il meglio…

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Comandare è fottere: il libro politicamente scorretto per la scalata verso il successo di Pier Luigi Celli

Vi piacciono i libri politically correct o preferite quelli irriverenti e soprattutto scorrettissimi? Se siete per i primi, questo libro non fa per voi. Se siete invece appassionati di libri ironici e diretti, allora “ Comandare è fottere ” di Pier Luigi Celli fa per voi. Il libretto di 100 pagine si presenta come un “manuale politicamente scorretto per aspiranti carrieristi di successo”, vale a dire un pamphlet che svela alcuni trucchi su come fare carriera usando usando tutti i mezzi a disposizione. Nell’introduzione l’autore è chiaro: “ Con minori o maggiori accentuazioni, gli ambienti reali di lavoro mettono tutti a confronto con questi temi, sollecitano adeguamenti e fedeltà. Magari senza accorgersene, ci rubano l’anima in cambio della carriera “. E nei 14 brevi capitoli spiega come avviene questo scambio. Curriculum, figli di papà, gente che si è fatta da sola, quelli che “arrivati in alto” non guardano più dietro, come sfruttare le persone giuste, come liberarsi delle persone sbagliate, usare la stampa, usare la seduzione, i vizi, le virtà, i nemici, la crisi, e soprattutto un vademecum su come essere bastardi di professione. Insomma, un macchiavellico “Principe” moderno, che giustifica ogni mezzo per raggiungere il fine: la posizione di manager, di capo. Un manuale da evitare? Ma no, in verità nell’introduzione l’autore spiega il vero perché di questo libro: “ vorremmo che, per reazione, si determinasse una schiera di disobbedienti: gente che saprebbe bene come si fa, ma non si presta “, certo, conclude se poi “qualcuno vuol prenderlo sul serio, che buon pro gli faccia”. Insomma, ironico, spigliato, con una scrittura molto scorrevole e veloce, facile da leggere, è la lettura ideale in attesa di un viaggio. Io l’ho letto tra l’attesa al Gate e il viaggio in aereo ed è stata una scelta ottima. Tra l’altro, oltre a farvi compagnia, aggiungerà alla vostra figura un’aurea snob-chich irresistibile. Quanto costa? Nella versione best-sellers degli Oscar Mondadori costa solo 9 euro, su ibs lo trovate scontatissimo a nemmeno 7 euro. Comandare è …

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