Tag Archives: saggi
Diamo i numeri?, di Günter M. Ziegler
Un bel libro quello di Günter M. Ziegler dal titolo Diamo i numeri? Storie dal mondo della matematica , pubblicato da Orme . Un bel libro anche per chi, come me, ha sempre avuto problemi con la matematica a scuola. Ziegler, con una scrittura chiara e con simpatiche battute, riesce a spiegare con semplicità alcuni problemi della matematica (una domanda su tutte: ma a che serve il teorema di Pitagora nella vita di tutti i giorni?) rendendo affascinante (o almeno provandoci…) una materia che non proprio a tutti sta simpatica. I numeri decidono il nostro …
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Diamo i numeri?, di Günter M. Ziegler
"Il demone reazionario. Sulle traccie del Baudelaire di Sartre"
Alessandro Piperno si lancia alla scoperta del più oscuro “rapporto incestuosamente spirituale”, della letteratura francese nel suo libro “Il demone reazionario. Sulle traccie del Baudelaire di Sartre”: Tutto questo spiega la famosa paresse baudelariana. E qui Sartre è acutissimo nel descriverne le nuances. Perché essa non va intesa come un abbandono perpetuo a uno stato di inattività e apatia. Ma anzi essa si traduce in quella forma di iperattività cerebrale che può condurti alla paralisi. Sartre parla di miriadi di “iniziative istantanee” che vengono fulmineamente disarmate dalla coscienza riflessiva che affonda nella propria stessa gratuità. Una strana forma di pigrizia quindi che non trova il proprio
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"Il demone reazionario. Sulle traccie del Baudelaire di Sartre"
Marshall McLuhan. La biografia pop dell’uomo che aveva previsto il futuro
«Una parte della stesura di una biografia consiste nel domandarsi perché mai dovrebbe interessarci il suo oggetto», così scrive Douglas Coupland nella sua spassosa – ma con punte di malinconia – biografia su Marshall McLuhan , appena edita da Isbn . Naturalmente, il fatto che l’abbia scritta ci dice quanto il suo oggetto sia interessante. Il perché è noto: «Marshall prevedeva con quattro decenni di anticipo Internet». Eppure Marshall era ciò che potremmo definire un tecnoscettico. «[…] il nostro uomo» ci avverte Coupland, «era un professore cinquantunenne canadese di retorica rinascimentale, un uomo che proclamava ripetutamente il proprio disprezzo e disgusto per buona parte dell’era elettronica, eppure per un’ironia perversa oggi ne viene considerato il più grande acclamatore». In parole povere, Marshall avvertiva, sì, le potenzialità del «villaggio globale» – concetto di Marshall diventato luogo comune, insieme all’altro: «il medium è il messaggio» – ma avvertiva anche un senso di incontrollabilità della diffusione di notizie e di voci senza che queste potessero essere controllate e verificate. «Controllate» non nel senso censorio del termine, ovviamente. Qual era (o meglio, qual è) il rischio? Il rischio era che troppa informazione incontrollata potesse generare disinformazione, «i terrori che Marshall …
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